Gli attivisti M5S Sala Consilina, Antonio Curcio, Giuseppe Di Giuseppe, Gaetano Tafuri, Giovanna Franca Nola e Osea Avallone, scrivono al deputato Angelo Tofalo, membro della IV Commissione Difesa – COPASIR (Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica), in merito alla sicurezza informatica e cybercrime (“crimine informatico”).
“Vogliamo sottoporre alla Vostra attenzione un fenomeno che imperversa da tempo sul web, – scrivono gli attivisti all’onorevole Tofalo – un’ondata di attacchi attraverso invio di mail contenenti il virus ‘Cryptolocker‘, in grado di bloccare e criptare tutti i file personali di un computer, che si nasconde tra gli allegati con estensione in formato .zip o .pdf. Il virus arriva in posta elettronica come allegato di un messaggio proveniente da fornitori di servizi pubblici, aziende ed enti. Aprendo l’allegato il virus si attiva immediatamente e cripta il contenuto di tutti gli hard disk collegati, perfino i cloud salvati e collegati in rete. A questo punto compare sullo schermo il messaggio ‘Your personal files are encrypted’, e tutti i file risultano criptati e non utilizzabili, quindi si realizza il ricatto da parte dei criminali informatici che richiedono alle vittime, per poter riaprire i file e rientrare in possesso dei propri documenti, il pagamento di una somma di alcune centinaia di euro in bitcoin a fronte del quale ricevere via e-mail un programma per la decriptazione“.
Di qui la richiesta che gli attivisti M5S di Sala Consilina espongono a Tofalo affinchè si presti attenzione al pericoloso virus informatico.
“Il 70% degli attacchi è opera di hacker professionisti e senza scrupoli capaci di mettere in ginocchio imprese e governi, – spiegano gli attivisti pentastellati – Vi chiediamo di far perseguire questi fenomeni estorsivi legati all’esborso di denaro finalizzati al ripristino dei file danneggiati, di allertare, attraverso gli organi di informazione, gli utenti a verificare la provenienza dei file compressi prima della loro apertura e di divulgare l’uso di metodologie e tecnologie che consentano di migliorare il livello di sicurezza, nel contempo coinvolgere i fornitori di servizi internet (ISP) a garantire agli utenti una protezione all’accesso al World Wide Web, di farsi promotore di una norma che coinvolga gli Stati Membri della ComunitĂ Europea, nonchĂ© l’ITU, l’Unione Internazionale delle Telecomunicazioni, che si occupa di definire gli standard nelle telecomunicazioni e nell’uso delle onde radio, di estendere la cooperazione internazionale, favorire lo sviluppo dei mezzi tecnici ed armonizzare gli sforzi delle nazioni verso i fini comuni“.
– redazione –Â