I sigilli apposti presso la vecchia discarica di località Vecchio a Vibonati lo scorso 16 marzo da parte della Guardia Costiera di Palinuro riaccendono la polemica politica a Vibonati.
Lo scorso 15 gennaio fu scoperta un’ampia frana nella parte a valle del muro di contenimento della vecchia discarica, frana che evidenziava enormi quantità di rifiuti di varia natura fino ad allora interrati. Allertati da un cittadino, Eduardo Rina, e dai consiglieri comunali del gruppo di opposizione “Entra nel futuro“, i Carabinieri della locale Stazione, dalle prime analisi risultarono a monte della frana lavori di sbancamento con una ruspa per la costruzione di un poligono da tiro.
La minoranza fece interpellanza al sindaco di Vibonati Borrelli, chiedendo “quali iniziative amministrative di ‘autotutela’ ed eventuali iniziative giudiziarie, a nome e nell’interesse dell’Ente, intendesse intraprendere rispetto al procedimento amministrativo messo in atto dalla Determina n. 98 del 2/10/2021 (quella che consentì i lavori di sbancamento per il poligono, ndr)”. Una settimana dopo, ci fu un sopralluogo da parte dei Carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico di Salerno. Dalle prime risultanze dei controlli del Noe emerse che dalla vasca di raccolta del percolato proveniente dall’ex immondezzaio non vi erano scarichi in atto e dunque il tubo visto non era collegato all’ex discarica. Tutto questo fino al provvedimento della Guardia Costiera.
“Il sequestro del sito in località Vecchio a Vibonati – sottolineano dal gruppo di opposizione Entra nel Futuro – non fa altro che confermare le nostre preoccupazioni in merito a questa delicata vicenda, preoccupazioni già evidenziate a fine gennaio attraverso l’interpellanza inviata al sindaco Borrelli (ancora inevasa) dove si prospettava addirittura la possibilità di costituire l’Ente come Parte civile, per declinare i cittadini da ogni eventuale onere per le bonifiche. Chiediamo pertanto che si faccia luce sulle responsabilità amministrative del procedimento di concessione del terreno da parte del Comune ad un privato”.
Arriva a stretto giro la replica del primo cittadino vibonatese. “La situazione è molto chiara – dice Manuel Borrelli – L’area oggetto del sequestro è al di fuori della vecchia discarica e in totale buona fede, prima della fine della vecchia consiliatura, era stata data in concessione l’area a una onlus per svolgere l’attività di tiro. Aspettiamo con calma il provvedimento dell’Autorità Giudiziaria e agiremo subito per canalizzare le acque al di sotto del muro abbandonato oltre 30 anni fa. Le analisi svolte nei mesi scorsi hanno evidenziato comunque che non erano presenti liquidi inquinanti così come era stato messo in luce con le attività di caratterizzazione svolte nel 2007”.
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