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“Vi racconto il mio amore per il volo e per il Vallo di Diano”. Intervista al pilota Gianmario Gentile

Chiara Di Miele 9 Luglio 2022

Gianmario Gentile è un giovanissimo pilota di linea. E’ originario di Pozzuoli ma ormai da anni, insieme ai genitori, quando non lavora vive per la maggior parte del tempo nel Vallo di Diano, a San Rufo, e con questa terra ha instaurato un legame profondo. In un’intervista rilasciata ad Ondanews Gianmario racconta tutto il suo percorso professionale e la forte passione per il volo, iniziata da piccolo. Un lavoro fatto di sacrifici, di lontananza da casa, ma anche di grandi soddisfazioni, sempre alla scoperta di nuove terre e infiniti cieli.

Nei giorni scorsi Gianmario, in viaggio verso Mykonos, è riuscito a fotografare il “suo” Vallo di Diano dall’alto.

  • Com’è nata la tua passione per il volo? Com’è iniziato tutto?

Tante persone mi hanno già fatto questa domanda, nella mia famiglia nessuno ha intrapreso questa carriera, diciamo che sono il primo. Ricordo bene il giorno del mio primo volo da passeggero, avevo 7 anni e durante lo sbarco diedi uno sguardo alla cabina di pilotaggio, in inglese “cockpit” e pensai: quello è il mio posto. Diventare un pilota di linea è stato sempre il più grande sogno della mia vita e ancora oggi, pur essendo realtà, per me continua ad essere un sogno. Tutto è iniziato quando frequentavo il quarto anno di Liceo Classico, quando arrivò il momento di decidere cosa fare una volta preso il diploma. I miei amici parlavano di università, io ero l’unico a voler intraprendere questa carriera “strana”, come dicevano loro, e mai mi sarei aspettato che un giorno ci sarei riuscito, per me era una cosa irraggiungibile, solo fantasia. Il mio obiettivo era quello di andare al lavoro ogni mattina col sorriso, come una famosa citazione di Confucio: “Scegli il lavoro che ami e non lavorerai neanche un giorno in tutta la tua vita”. Da allora iniziai ad informarmi sui vari percorsi per diventare pilota e posso dire che non è stato facile, tanti sacrifici sono stati fatti. Lo studio e la lontananza da casa sono stati i più duri da affrontare. Non ho mai pensato di arrendermi, ma tanto supporto mi è stato dato, soprattutto morale, dalla mia famiglia.

  • Oggi che ruolo ricopri?

Ad oggi ricopro il ruolo di primo ufficiale, sugli Airbus A320, per una compagnia di voli internazionali.

  • Ricordi il primo volo? Cosa hai provato?

Ho effettuato il mio primo volo da solista due anni fa. Inutile parlare dell’emozione indescrivibile che ho provato. Dopo il decollo mi sono guardato intorno, non vedevo nessuno, qualsiasi cosa sarebbe successa, sarei stato lì, da solo. Mai dimenticherò quel momento, una sensazione meravigliosa.

  • Per lavoro hai viaggiato sicuramente tanto e scoperto diversi posti. Qual è il Paese che più ti ha colpito e perché?

Per lavoro ho viaggiato tanto, diciamo che ho girato un po’ per l’Europa. Ho frequentato un’accademia di volo che si trova in Spagna, dopo aver vissuto in Irlanda per studiare inglese, matematica e fisica. Senza dubbio l’Irlanda mi ha colpito tanto, principalmente per le persone che ho conosciuto provenienti da ogni parte del mondo, poter stringere amicizie con loro e scoprire la loro cultura. Ho 24 anni, sono diventato pilota commerciale a 22, quindi non ho viaggiato tanto come un pilota alla fine della sua carriera. Sicuramente non mancherà l’occasione di viaggiare e visitare anche altri continenti. Un pilota viaggia, sì, è vero, ma non per vacanza, quindi non sempre c’è tempo per visitare i Paesi in cui si vola. Siamo soggetti a tempi minimi di riposo, quindi per la maggior parte delle notti passate fuori si resta in hotel con il resto dell’equipaggio e riposare per il volo del giorno dopo.

  • Quanto e come è cambiato il modo di viaggiare in aereo dopo la pandemia?

La pandemia ha avuto impatti in tutti i settori. L’aviazione è stato un settore duramente colpito dal Covid. Dopo più di un anno di stop ci siamo ritrovati a lavoro dove eravamo sottoposti a misure di controllo, distanziamento e nuove procedure, anche per noi piloti. A mio parere, per quanto stiamo vedendo in questo periodo, c’è una forte ripresa. Gli aeroporti cominciano ad essere affollati e con un maggior numero di passeggeri. Anche per quanto riguarda lo spazio ed il traffico aereo il numero dei voli ha avuto un aumento abbastanza significativo.

  • Cosa consiglieresti a chi vuole intraprendere questo percorso professionale? Che tappe deve affrontare?

Prima di tutto tengo a precisare che senza la passione questa carriera non può essere intrapresa. Per diventare un pilota la passione è un pilastro fondamentale. Bisogna abituarsi ad avere imprevisti, a vivere fuori casa e avere sempre un piano B pronto per essere attuato. Prima di intraprendere gli studi bisogna ottenere un’idoneità medica e psicofisica che permetta di conseguire la licenza da pilota di linea ed iscriversi ad una scuola di volo. Sono necessarie un’eccellente conoscenza della lingua inglese e delle ottime basi di matematica e fisica. Ci sono vari percorsi per diventare un pilota commerciale. Naturalmente bisogna iscriversi ad una scuola di volo, dopo aver frequentato circa 800 ore di lezioni teoriche in classe, suddivise in 14 materie, per citarne alcune Meteorologia, Navigazione generale, Fisica, Principi del volo, bisogna affrontare degli esami teorici EASA (European Union Aviation Safety Agency), l’Agenzia europea per la sicurezza aerea. Dopo si inizia a volare su piccoli aerei da addestramento, prima monomotore e poi bimotore, prendere tutti i brevetti necessari, poi lezioni al simulatore, per poi conseguire la licenza da pilota commerciale. La durata del percorso di studi può variare, dipende dalle disponibilità economiche e quanto tempo si ha a disposizione. Ma in media ci vogliono dai 2 ai 4 anni circa. Ovviamente tutto ciò raccontato molto brevemente. Non voglio divagare tanto. Può sembrare impossibile, ma non è assolutamente così, sacrificio, impegno e studio un giorno ripagheranno sempre! Ve lo assicuro.

  • Parlaci del tuo legame con il Vallo di Diano.

Sono di Pozzuoli, vicinissimo a Napoli. Non ho alcun parente che vive nel Vallo di Diano e non sono originario del Vallo. I miei genitori, circa 10 anni fa, comprarono una casa a San Rufo. Attratti dalla tranquillità, dopo aver vissuto una vita in città, hanno deciso di trasferirsi quasi definitivamente. Agli inizi ero un po’ restio a lasciare i miei amici di Pozzuoli e la vita caotica di città, ma poi ho capito che questo era il posto giusto per loro, alla ricerca di tranquillità e serenità, con un’efficienza dei servizi di gran lunga superiore a quelli di una grande città e con una qualità di vita decisamente migliore. Devo ammetterlo, le prime volte per me risultava difficile vivere qui, uno stile di vita diverso rispetto al caos della città, ma poi quando ho iniziato a fare nuove amicizie tutto è cambiato. Il Vallo di Diano è un luogo ricco di risorse e di paesaggi meravigliosi. Ho stretto bellissime amicizie e di questo sono molto contento. Continuerò, se ci sarà l’occasione, a condividere foto ad alta quota di questo fantastico territorio.

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