Un silenzio assordante e un fiume di lacrime hanno accolto questa mattina a Sala Consilina Angelica Gargano, la 21enne morta in seguito ad un incidente stradale.
La chiesa della Santissima Trinità non è riuscita a contenere le centinaia di persone giunte per darle l’ultimo saluto e che si sono strette in un unico composto abbraccio intorno al dolore della mamma Filomena, del fratello Manfred, della sorella Nancy, di tutti i familiari e degli amici di sempre ancora increduli per quanto accaduto. La cerimonia è stata officiata da don Gabriele Petroccelli insieme a don Vincenzo Gallo.
La giovane, nel giorno di Pasqua, si trovava a bordo della sua Mini Cooper quando ne ha perso il controllo in località Fonti, uscendo fuori strada per poi ribaltarsi. Dopo l’impatto è stata trasportata in eliambulanza all’ospedale “Ruggi” di Salerno e qui purtroppo ha perso la vita. Angelica però ha compiuto l’ultimo gesto d’amore verso il prossimo e, seguendo la volontà espressa in vita, sono stati donati i suoi organi.
“Questo fiore che noi abbiamo deposto davanti all’altare del Signore è come i fiori di campo, che sono i più semplici e spontanei ma sono anche i più belli, ricchi di colore e i più profumati. Germogliano spontaneamente e poi ad un certo punto arrivano al culmine e vengono recisi. Questo è accaduto ad Angelica. Nel pieno della sua vitalità, della sua bellezza e delicatezza questo fiore è stato reciso per essere riposto non in un piccolo vaso ma nell’oceano sconfinato dell’amore di Dio. In mezzo agli angeli continua ad espandere il suo profumo, continua a far trasparire la sua delicatezza e la sua bellezza. Insieme agli angeli contempla il Volto di Dio e del Signore Risorto” sono state le parole cariche di dolore di don Gabriele.
“Tutti abbiamo pregato Papa Francesco per Angelica. Un dolore collettivo che ci ha fatto riflettere e che ci ha portato ad essere Chiesa pensando ad entrambi. Sembrano due cose diverse ma sono la stessa cosa, una Chiesa che diventa casa. Mi appello alla fede, alla nostra fede: da cristiani abbiamo la speranza della vita eterna. La Pasqua ora ci dà aiuto e ci sostiene e come Casa diamo prova della nostra fede. Non siamo solo informati del Cristo risorto ma siamo trasformati – commenta nell’omelia don Vincenzo – La Pasqua genera comunione e quanta ne abbiamo vista in questi giorni di dolore, anche adesso in un silenzio che grida. Solo insieme come Chiesa incontriamo Gesù, adesso insieme piangiamo. Come è stato bello il cammino di Angelica, vi chiedo di non guardare al passato con nostalgia ma di prendere luce per il futuro. Gesù non è stato consegnato alla morte in maniera definitiva, neanche Angelica perché è affidata alla speranza della resurrezione”.
Presenti, tra gli altri, il sindaco Domenico Cartolano, gli agenti della Polizia Municipale con il Comandante Salvatore Della Luna Maggio e i Carabinieri della Compagnia di Sala Consilina con il Capitano Veronica Pastori.
Il feretro è stato accolto all’esterno da un lunghissimo applauso e dal volo di tantissimi palloncini bianchi.