Il Tribunale per i Diritti del Malato di Salerno e Medicina Democratica scrivono al Presidente dell’Ordine dei Medici dopo che quest’ultimo ha preso posizione chiara sulle problematiche della sanità salernitana a difesa dei medici. Nella lettera gli viene chiesto di sostenere insieme ai cittadini una serie di obiettivi.
Tra questi l’attivazione e la registrazione di dati aggiornati del Registro dei tumori (fermo al 2016) e la formulazione dei referti epidemiologici da parte dei Sindaci di tutti i Comuni di Salerno e provincia. Le mortalità evitabili, la diminuzione dell’aspettativa di vita e l’incremento empirico delle patologie tumorali impongono di conoscere il fenomeno e gestirlo velocemente.
“Gli effetti nocivi sulla popolazione di Salerno e Fratte dei fumi delle Fonderie Pisano (attualmente situata nei pressi di una clinica accreditata) e l’ipotetico spostamento della stessa a Buccino, gli alti indici di mortalità nel Vallo di Diano a causa degli sversamenti illeciti, le discrasie dei dati tra l’Istituto Zooprofilattico e le anomalie degli screening impongono all’ASL Salerno, ai medici di base e ai Sindaci di mettere in pratica le normative nazionali per una corretta epidemiologia – scrivono dal Tribunale per i Diritti del Malato e da Medicina Democratica -. Non si fa prevenzione primaria oncologica, le diagnosi oncologiche sono tardive, non si forniscono cure e terapie di prossimità ai cittadini, che oltre alla patologia, sono pure costretti ad un calvario economico ed organizzativo per diagnosi e terapie, soprattutto nel sud della provincia di Salerno, completamente sguarnito di ambulatori oncologici e di Humaca (laboratori per la preparazione delle chemioterapie)“.
Il Presidente dell’Ordine, in rappresentanza di tutti i medici, viene dunque sollecitato a sostenere l’apertura di un ambulatorio oncologico presso l’ospedale di Polla, come previsto dalla programmazione regionale e aziendale, l’istituzione della Humaca e di un altro ambulatorio oncologico presso l’ospedale di Agropoli, che occupa un posto geograficamente centrale e facilmente raggiungibile, e l’istituzione dei referti epidemiologici e screening di controllo rigorosamente pubblici e periodici da parte dell’ASL sulla popolazione della Valle dell’Irno e del Vallo di Diano per controllare ed eventualmente prevenire.