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Ucraina, Lyudmyla di Buonabitacolo: “Mio figlio ha deciso di rimanere a Ternopil per aiutare gli altri”

Claudia Monaco 7 Marzo 2022

Sono ore particolarmente angoscianti e preoccupanti per le comunità ucraine in Italia che vivono in apprensione per gli attacchi russi. Apprensione, soprattutto, non solo per le sorti del Paese ma anche per gli affetti più cari che si trovano a vivere momenti di estrema difficoltà.

E’ il caso di Lyudmyla Dmytruk, ucraina di Ternopil trasferitasi a Buonabitacolo da quasi vent’anni. La 45enne ucraina qualche giorno fa, attraverso Ondanews, aveva espresso forte preoccupazione per suo figlio Paolo Dimitri, 21 anni, che si trovava ai confini con la Polonia e sperava che riuscisse in qualche modo a raggiungere l’Italia. Un desiderio, quello di Lyudmyla, rimasto inespresso quando qualche giorno fa ha ricevuto un messaggio da suo figlio: “Ciao mamma, scusami, ma io sono a Ternopil, non torno in Italia”, ha esordito Paolo. Poche righe che per Lyudmyla sono state una doccia fredda: “Mio figlio è a tutti gli effetti un cittadino ucraino e quindi non può più uscire dai confini”. La legge, infatti, afferma che “è vietato ai cittadini maschi tra i 16 ed i 60 anni di uscire dai confini dell’Ucraina”.

“Ti ho detto una bugia – le parole che la donna ci traduce tra le lacrime – non arrabbiarti per favore, già papà mi ha ripreso duramente dicendomi che ho sprecato la possibilità di tornare in Italia. Perdonatemi, non arrabbiatevi, non far preoccupare Antonio, nonna Maria e Francesco (il marito, la suocera e l’altro figlio di Lyudmyla, ndr). Io adesso sono qui e metterò tutto il mio impegno per aiutare le persone più bisognose e continuare il lavoro che tu hai iniziato in Italia”.

La donna si è occupata in questi giorni, infatti, di una raccolta di medicinali da inviare in Ucraina dopo aver ascoltato la drammatica testimonianza di una parente che ha dovuto attendere un intervento chirurgico perché non c’erano garze e altri medicinali negli ospedali. Paolo, dunque, ha annunciato l’intenzione di rimanere e prestare aiuto a quanti in queste ore hanno necessità.

“Pensa alle mamme dei ragazzi che si trovano al fronte – continua il messaggio – non giudicarmi, non posso fare un passo indietro. I russi vogliono impossessarsi della nostra Patria, dove sono sepolti anche i tuoi genitori, i miei nonni. Non potevo certo tornare e veder soffrire il nostro popolo senza fare niente. Tu ora devi stare tranquilla e devi aiutarmi nel portare avanti il lavoro qui”.

Lyudmyla è in apprensione soprattutto per la possibile chiamata al fronte del giovane: “Arrivato a Ternopil ha provveduto a chiamare subito le autorità e a denunciarsi. Ha dichiarato che non ha mai fatto il militare, per ora non dovrebbe essere interpellato. Sappiamo bene, però, che se il conflitto dovesse proseguire e le risorse militari dovessero diminuire, potrebbe essere chiamato e preparato alle armi in poche ore”.

Per ora, dunque, si occuperà di supportare e aiutare i civili in questi terribili momenti. Il giovane, inoltre, si occupava di dirigere droni agricoli prima che la guerra lo portasse a lasciare il lavoro: “Ho timore che se questa cosa dovesse essere scoperta Paolo potrebbe essere chiamato a fare cose molto più grandi di lui”, ha concluso la donna che, nel frattempo, porta avanti un lavoro di raccolta di beni e medicinali per tenere fede alla promessa fatta a suo figlio.


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