Desta preoccupazione tra la cittadinanza l’aumento dei tentativi di truffa ai danni soprattutto degli anziani. Diversi i metodi collaudati da persone senza scrupoli che riescono a raggirare le persone più fragili, spesso facendo leva su emozioni e legami familiari. Fondamentale, dunque, diventa l’attività di prevenzione, per sensibilizzare la popolazione sui comportamenti di autotutela da far adottare alle persone care.
Ne abbiamo parlato con la dottoressa Giuseppina Sessa, dirigente della Divisione Anticrimine della Questura di Salerno.
- Dottoressa, si apprende con una maggiore frequenza di anziani truffati. Cosa sta accadendo?
Le persone anziane sono spesso oggetto delle attenzioni particolari di ladri e truffatori che, approfittandosi della loro solitudine e dei riflessi a volte un po’ rallentati, anche a causa di una salute non sempre perfetta, cercano con abili inganni e tranelli di impossessarsi di denaro e oggetti preziosi. Purtroppo, nonostante da anni ci siano campagne contro le truffe non è facile debellare il fenomeno perché gli anziani sono sensibili alle storie che vengono raccontate dai truffatori ed in special modo se si fa riferimento a persone di famiglia (finti incidenti a figli, nipoti).
- Nel salernitano quali sono le stime legate a questo reato negli ultimi mesi?
Nella provincia di Salerno negli ultimi tre mesi il fenomeno (desunto dalle denunce) risulta in diminuzione del 27% se confrontato con lo stesso periodo dell’anno scorso.
- Si parla spesso di sensibilizzazione anche all’interno delle comunità . Viene fatta abbastanza opera di prevenzione?
Da anni ci sono campagne sulla sicurezza contro le truffe agli anziani. Infatti la Polizia di Stato ha raggiunto la consapevolezza che non è sufficiente intervenire quando il reato è già stato commesso, ma è necessario agire prima, con efficace attività di prevenzione, volta a sensibilizzare sul tema della sicurezza, per far conoscere a tutti quali sono i pericoli in cui possono imbattersi, poichè solo una corretta informazione può scongiurare questa tipologia di reati. Ad ogni modo bisogna sempre tenere presente che la Polizia di Stato e le altre Forze dell’Ordine sono sempre al fianco dei cittadini e che basta una telefonata al numero unico delle emergenze 112 per un intervento immediato.
- È possibile tracciare una sorta di identikit della categoria?
I truffatori possono essere uomini o donne, anche anziani. Se operano in borghese, generalmente vestono in maniera elegante. Se indossano delle finte divise presentano incompletezze e contraffazioni facilmente individuabili. Sia che siano in borghese che in uniforme possono esibire dei finti tesserini di riconoscimento. Di norma i truffatori usano dei modi gentili ma decisi, tendono ad essere fini parlatori, si mostrano colti ed esperti nei campi di loro interesse, cercano di disorientare la vittima con fiumi di parole. Potrebbero conoscere il nome e il cognome della vittima o fingono con frasi brevi e semplici di conoscere figli, mariti, mogli o altri parenti. Possono operare da soli ovvero con uno o più complici per dividersi i compiti. Potrebbero utilizzare una persona che vuole offrire “aiuto”, ma in realtà è un loro complice.
- Spesso i truffatori sono in possesso di molte informazioni sulle loro vittime. Come fanno a conoscerle?
I truffatori studiano le loro vittime, s’informano bene sull’anziano o sulla coppia di anziani che vogliono truffare, dove stanno, come vivono, quanti nipoti hanno, come si chiamano e dove vivono questi nipoti e poi decidono di agire. Molte volte sono le stesse vittime che inconsapevolmente danno notizie private sulla composizione della propria famiglia.
- Quali sono i “copioni†più frequenti utilizzati dai truffatori?
Finto avvocato
Si riceve una telefonata da un signore dai modi gentili che si presenta come un avvocato e dice che il figlio o nipote è responsabile di un incidente. Addirittura fa parlare al telefono la vittima con il fantomatico nipote, ma la chiamata è molto disturbata. Ovviamente non si tratta del proprio congiunto, ma è facile cadere in errore perché la notizia dell’incidente destabilizza emotivamente. Il truffatore dice che per risolvere immediatamente il problema e non avere guai con la giustizia ha bisogno subito di contanti. Non è vero nulla, è una truffa. Non bisogna farsi imbrogliare e chiamare subito un conoscente affinchè possa mettere in contatto la vittima con i veri familiari. Se si è soli contattare il 112.
False pietre preziose
Un signore di aspetto rassicurante e in genere di mezz’età si finge straniero e dice che per un’urgenza deve raggiungere il Paese d’origine ma non ha disponibilità di soldi liquidi per il viaggio. Generalmente ferma una signora per strada e cerca di venderle un anello o delle pietre preziose che a suo dire avrebbero un valore di alcune migliaia di euro e, vista la fretta, è disponibile a venderle a molto meno. In quel momento passa un altro signore ben vestito che dice di essere un gioielliere e mostra tanto di lente per controllare le pietre. Dopo un breve controllo si offre di comprarle per 5000 euro. A quel punto lo straniero mostra simpatia per la vittima e insiste che sia lei a comprarle e spesso riesce a convincerla facendosi dare “solo†2/3000 euro.
 Falsa beneficenza
Un signore ben vestito, 50/60 anni circa, a volte con accento straniero, si finge un medico o un rappresentante di una casa farmaceutica alla ricerca di un deposito per effettuare una donazione di medicinali a scopo di beneficenza. Ferma un signore per strada, normalmente in quartieri borghesi, chiedendo informazioni su questo deposito: il signore ovviamente non sa niente. Passa il complice, che fa finta di sapere dove sia il deposito ma dice che è stato chiuso. A quel punto l’unico modo per fare la donazione è solo tramite un notaio ma serve un anticipo in denaro che ovviamente dice di non avere con sé. L’anziana vittima viene convinta che può contribuire alla beneficenza se fornisce il denaro che serve per il notaio e come ringraziamento le sarà riconosciuto un compenso in denaro. La vittima viene accompagnata in banca a ritirare una cifra che può essere anche di qualche migliaio di euro e poi fatta salire sull’auto per andare dal notaio. Durante il tragitto i truffatori si ricordano che sicuramente servirà una marca da bollo. Si fermano davanti a un tabaccaio e chiedono alla signora di andare a comprarla. Appena la persona truffata scende, naturalmente, fuggono.
Falsa ereditÃ
La stessa procedura è utilizzata anche per una falsa eredità da consegnare. Un signore si spaccia per qualcuno in cerca di un vecchio amico a cui dovrebbe consegnare del denaro relativo a un’eredità . Ferma una persona anziana per chiedere informazioni su quel fantomatico amico ma ovviamente nessuno lo conosce, finché un passante, complice del truffatore, si ferma e dice che quella persona è morta. L’unica soluzione è il notaio, ma serve l’anticipo. E l’epilogo è sempre la fuga dopo aver fatto allontanare la vittima con un pretesto.
Falsi funzionari INPS, ENEL o INPDAP
Si presentano alla porta di persone anziane con la scusa di dover controllare la posizione pensionistica o contributiva o ancora per controllare il contatore del gas, della luce, ma in realtà raggirano le persone facendosi consegnare soldi o sottraendo beni o altre cose di valore. Bisogna sapere che prima di fare dei controlli nelle case gli enti affiggono preventivamente degli avvisi nel palazzo con dei recapiti che potete chiamare.
Il falso pescivendolo
Un uomo fuori da un supermercato si presenta ad una persona anziana come un vecchio amico, commerciante di pesce; riesce a convincere la vittima di essere in difficoltà economica e di voler, per pochi soldi, vendere del pesce freschissimo che ha poco distante in un furgone. L’anziano cede alla richiesta del finto vecchio amico e dopo aver consegnato del denaro al truffatore aspetta che questi torni poco dopo con il pesce promesso. In realtà il criminale si dilegua velocemente lasciando l’anziano confuso dall’incontro.
- Data l’abilità dei truffatori, è possibile prevenire e difendersi dalle loro azioni?
In casa
Non aprire mai la porta e non dare ascolto a sconosciuti che si spacciano per funzionari o ispettori dell’Inps o dell’Asl con la scusa di fare accertamenti sul ticket sanitario, annunciare rimborsi o arretrati, richiedendo una somma di denaro per la conclusione della pratica; consegnare pacchi regali, proporre vendita di apparecchi medicali. Nel caso in cui è stata prenotata una visita specialistica a domicilio, fare attenzione al personale che si presenta in una giornata e in un’ora differenti da quelli concordati. Non aprire mai la porta e non dare ascolto a sconosciuti che si spacciano per funzionari o addetti ad aziende del gas, dell’energia elettrica, dell’acqua, del telefono, dei rifiuti. Nessuna azienda di fornitura di servizi manda addetti a casa degli utenti per riscuotere importi di bollette o per rimborsi. Le visite dei tecnici vengono programmate con l’utente, specificando il giorno, l’ora e le modalità dell’intervento. Nel caso di visita sospetta attendere l’arrivo di un parente, del portiere o riferire al soggetto di ritornare. L’importante è non aprire la porta neppure per controllare il tesserino di riconoscimento. Non aprire mai la porta e non dare ascolto a sconosciuti che si spacciano per funzionari o addetti di servizi bancari. Le banche infatti offrono servizio soltanto presso gli sportelli o per corrispondenza. Bisogna diffidare di chi si presenta a casa per un problema legato alla carta di credito: è sicuramente un malintenzionato. Non aprire mai la porta e non dare ascolto a sconosciuti che si spacciano per funzionari o addetti ai servizi postali. La corrispondenza è lasciata sempre nella buca delle lettere. Le raccomandate ed i pacchi sono consegnati sul portone o nell’androne. Chi citofona per consegnare qualcosa direttamente sulla porta di casa potrebbe essere un malintenzionato. Non aprire mai la porta e non dare ascolto a sconosciuti che si spacciano per addetti alle parrocchie e associazioni religiose a scopo benefico. Queste ultime lasciano lettere nella buca della posta, lasciano avvisi e manifesti nell’androne del palazzo, non inviano volontari a casa.
In strada
In generale i truffatori scelgono la loro vittima quando è meno attenta perché sta osservando prodotti, prezzi o sta chiacchierando; in affanno perché sta maneggiando soldi oppure sta controllando i risultati di una visita medica o di esami clinici; distratta con un sotterfugio, come una spinta o una moneta lanciata a terra; in un momento di relax, tipo al bar, ai giardini pubblici o in qualsiasi altro luogo dove l’incontro può diventare tanto cordiale da indurre la vittima ad invitare il malvivente a casa. Inoltre, quando ci si reca all’ufficio postale o in banca, è opportuno prendere alcuni piccoli accorgimenti: non distrarsi, non fermarsi con sconosciuti, camminare sul marciapiede quanto più lontano possibile dalla strada, così da evitare di prestare la borsa a possibili scippi con automobili o motorini. In questo caso è sempre opportuno lasciare la presa della borsa prima di essere trascinati a terra, riportando ferite anche gravi. Una volta prelevato il denaro uno dei trucchi più usati dai malfattori è quello di segnare gli abiti con gesso o altri segni riconoscibili per permettere ad un complice di individuare la vittima. Se i truffatori dovessero arrivare fino alla porta di casa potrebbero fingersi dipendenti della banca in cui è stato fatto il prelievo, inventando possibili modi per controllare le banconote, cambiarle, convincere la vittima a recarsi in banca o alla posta per prelevare altro denaro.
- Dottoressa, uno dei metodi dei truffatori è anche quello di spacciarsi spesso come appartenenti alle Forze dell’Ordine. Come capire il raggiro?
La Polizia di Stato, l’Arma dei Carabinieri, il Corpo della Guardia di Finanza, la Polizia Municipale operano di norma in coppia, in uniforme e con vetture di servizio. Agiscono in borghese soltanto per operazioni specifiche. Prima di decidere se aprire o meno la porta di casa a chi si presenta come rappresentante delle Forze dell’Ordine è opportuno controllare se in strada vi sia parcheggiata la vettura di servizio, capire bene il motivo della visita, chiedere e controllare con cura il tesserino di riconoscimento, osservare, per quanto possibile, i particolari della divisa e degli accessori. Inoltre, eventuali malintenzionati potrebbero utilizzare alcune scuse per entrare all’interno dell’abitazione, ad esempio per controllare che l’appartamento non sia stato visitato dai ladri, come successo nelle case vicine, ricercare eventuali ladri che si aggirino nelle vicinanze o perché visti asseritamente entrare nell’androne del palazzo, verificare le banconote tenute in casa o prelevate dalla banca o dall’ufficio postale.
- Rivolgendosi invece ai parenti delle persone anziane, quali sono i consigli da indirizzare loro affinché possano tutelare al meglio i propri cari?
Ai figli, nipoti e parenti stretti dico: non lasciate soli i vostri anziani. Anche se non abitate con loro fatevi sentire spesso e interessatevi ai loro problemi quotidiani. Non aggrediteli e non umiliateli se venite a sapere che sono stati vittime di raggiri. Ricordategli sempre di adottare tutte le cautele necessarie nei contatti con gli sconosciuti. Se hanno il minimo dubbio fategli capire che è importante chiedere aiuto a voi, ad un vicino di casa oppure contattare il numero unico di emergenza 112. Ricordate che, anche se non ve lo chiedono, gli anziani hanno bisogno di voi. Per i vicini di casa: se nel vostro palazzo abitano anziani soli, scambiate ogni tanto con loro quattro chiacchiere. La vostra cordialità li farà sentire meno soli. Esortateli a contattarvi per chiarire ogni dubbio se alla loro porta bussano degli sconosciuti. La vostra presenza li renderà più sicuri. Segnalate al numero unico di emergenza 112 ogni circostanza anomala o sospetta che coinvolga l’anziano vostro vicino di casa. Infine, consigli anche per gli impiegati di banca o di uffici postali: quando allo sportello si presenta un anziano e fa una richiesta anomala o spropositata di denaro contante, perdete un minuto a parlare con lui. Basta poco per evitare un dramma. Spiegategli che all’esterno di banche ed uffici postali nessun impiegato effettua controlli. Per ogni minimo dubbio esortateli a contattarvi.