C’è Monte San Giacomo al centro della truffa pluriaggravata ai danni di una compagnia assicurativa di Milano venuta alla luce grazie all’indagine “Crash” condotta dai Carabinieri della Compagnia di Sala Consilina, agli ordini del Capitano Davide Acquaviva, e che pochi giorni fa ha portato alla notifica di 66 avvisi di conclusione delle indagini preliminari nella province di Salerno, Napoli e Firenze.
Da Monte San Giacomo, infatti, dal 2013 al 2014 alcuni residenti hanno sporto denuncia contro ignoti dopo aver ricevuto per posta delle lettere assicurative per incidenti stradali relativi ad auto di proprietà di altre persone ma con assicurazioni intestate a loro. Più di dieci finti o sospetti tali incidenti stradali impropriamente attribuiti ai cittadini sangiacomesi e verificatisi nell’area dell’Agro nocerino-sarnese. Dalle denunce degli ignari “assicurati” sono subito scattate le indagini dei militari dell’Arma che sono così giunti a stanare quella che appare come una vera e propria associazione a delinquere formata da tre agenti di un’assicurazione con sede ad Atena Lucana e che avrebbero dato vita a falsi passaggi di proprietà di veicoli o falsi contratti di permuta/conto vendita di auto, intestandoli agli sventurati sangiacomesi scelti tra i clienti con le classi di merito più basse ed economicamente più vantaggiose. Di Monte San Giacomo è proprio il subagente, un 45enne, mentre gli altri due, titolare e dipendente dell’agenzia entrambi 31enni, risiedono a Sala Consilina e ad Atena Lucana.
Dopo la creazione delle false intestazioni venivano emesse delle valide polizze per i clienti compiacenti, residenti in zone, come l’Agro nocerino-sarnese appunto, con costi assicurativi più alti, e che in questo modo acquistavano contratti assicurativi emessi sulle targhe delle loro auto ma a nome di terzi ignari. Una tecnica fraudolenta per risparmiare sui costi della copertura assicurativa delle auto, insomma. Un raggiro consumato alle spalle dei numerosi e inconsapevoli cittadini di Monte San Giacomo e ai danni della nota compagnia assicurativa milanese che, in questo modo, si ritrovava a dover stipulare contratti assicurativi con una classe di merito vantaggiosa al posto di quella, più costosa, che realmente sarebbe dovuta appartenere ai reali clienti.
– Chiara Di Miele –
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