Un’ennesima truffa ai danni dei commercianti italiani sembra essere dietro l’angolo. In questi giorni, infatti, sono numerosi i titolari di attività commerciali di tutto il Paese e anche del Salernitano ad aver ricevuto per posta la richiesta di un pagamento attraverso bonifico per il rilascio del certificato di adesione ad un “Casellario Unico Telematico Imprese“.
Il modulo giunto presso le attività di tanti commercianti è perfetto dal punto di vista della grafica, che sembrerebbe a prima vista molto simile a quella che di solito viene utilizzata nelle comunicazioni di pagamento dell’Agenzia delle Entrate, tanto da trarre inizialmente in inganno. Si tratta in realtà di un pagamento non dovuto e, dunque, di una truffa messa in atto ai danni degli esercenti. La richiesta pervenuta a mezzo posta nulla ha a che vedere con le Camere di Commercio che, già in numerose province italiane, hanno provveduto a rassicurare gli iscritti sul fatto che l’unico tributo dovuto, da pagarsi mediante modello F24 o in modalità telematica attraverso la piattaforma Pago PA, è il Diritto Annuale.
A confermare ciò anche l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato che in un caso ha irrogato una pesante sanzione pecuniaria per pratica commerciale scorretta e più in generale ha elaborato un vademecum anti-inganni a favore delle imprese affinchè siano in grado di proteggersi dai ricorrenti raggiri commerciali posti in essere ai loro danni. In particolare nel vademecum si parla proprio del “trucco del bollettino” che viene inviato, senza alcuna spiegazione e con i dati aziendali, in un momento dell’anno in cui le aziende si aspettano di ricevere un avviso di pagamento o fattura e quindi il mittente finge di essere il soggetto cui il versamento è dovuto o un soggetto simile. In caso di dubbi bisogna cercare informazioni attraverso internet e lasciarsi insospettire dal fatto che non sia chiaro chi è il mittente, in cosa consista il servizio, se ci sono evidenti errori grammaticali, se c’è un testo fitto di clausole contrattuali incomprensibili.
– Chiara Di Miele –