Hanno preso il via davanti al Giudice per le indagini preliminari di Potenza gli interrogatori di garanzia per le 16 persone arrestate a Ruoti all’alba dell’8 febbraio per una doppia inchiesta che tocca i reati di calunnie e stalking nei confronti del sindaco Anna Maria Scalise, e l’altro filone d’indagine su attività corruttive fra privati svolte nell’indotto FCA.
Al centro dell’indagine l‘ex sindaco di Ruoti e imprenditore, nonché consigliere comunale da pochi giorni sospeso dal Prefetto, Angelo Salinardi. Secondo gli investigatori e l’impianto accusatorio mosso dal pubblico ministero di Potenza, Giuseppe Borrelli, che ha coordinato le indagini, sarebbero state molte le azioni messe in campo da Salinardi e da altri consiglieri comunali di minoranza, un Carabiniere, un Tenente della Polizia Locale, ex dipendenti comunali e un giornalista (oltre ai familiari di Salinardi), per tentarle tutte al fine di spodestare dalla carica di sindaco la Scalise, che però ha tenuto schiena dritta e ha denunciato tutto.
Numerose le intercettazioni agli atti, eloquenti, che compongono l’impianto accusatorio. Ieri al via gli interrogatori di garanzia: in aula per primo proprio Angelo Salinardi che si è avvalso della facoltà di non rispondere, così come un altro degli arrestati, Gerardo Scavone. Hanno invece risposto alle domande del Gip Antonello Amodeo, gli indagati Luigi Scaglione, Giuseppina Salinardi, Marianna Di Maio, Angelo Faraone, Rosario De Carlo e Rocco Gentilesca.
A conclusione degli interrogatori, il Giudice per le indagini preliminari ha sostituito la misura degli arresti domiciliari con il divieto di dimora a Ruoti per due degli indagati: il consigliere di minoranza Rosario De Carlo e Marianna Di Maio della Polizia Locale. Accolte dal Gip le richieste dei legali dei due, gli avvocati Antonio Di Lena e Dino Donnoli per Di Maio e Gianpaolo Carretta per De Carlo.
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