La Strada Provinciale 342 che collega il comune di Roscigno con quello di Sacco negli ultimi 11 anni è stato oggetto di chiusura, caduta massi e proteste da parte dei cittadini che chiedevano di ripristinare il transito tra i due paesi. In risposta alle difficoltà che determina la chiusura della strada, il sindaco di Sacco Franco Latempa si è impegnato a trovare una soluzione.
“Venerdì è stato consegnato, dallo studio Discetti, il progetto definitivo ed esecutivo, corredato di tutti i pareri necessari, della messa in sicurezza del costone roccioso sovrastante la strada – dichiara Latempa – Nei prossimi giorni, già da domani al massimo entro venerdì, sarà individuato il gruppo tecnico per la verifica e la validazione del progetto e mi è stato assicurato che per l’inizio o metà novembre dovrebbe già essere possibile dare inizio alle procedure di appalto dei lavori. Credo che se ognuno farà la propria parte con impegno e senso di responsabilità, nei prossimi mesi potremmo finalmente portare a soluzione questo problema gravissimo che ha messo in enorme disagio, per oltre un decennio, le nostre comunità. Per quanto mi riguarda, mi assumerò tutte le responsabilità necessarie e anche gli Organi della Provincia, in primis il Presidente Michele Strianese, l’assessore alla Viabilità Antonio Rescigno, il dirigente del settore viabilità Ranesi, attiveranno, come mi hanno assicurato, ogni azione necessaria a definire in tempi brevi le procedure per avviare i lavori e concluderli celermente”.
Il sindaco Latempa lamenta l’assenza di una politica degna e di una burocrazia efficiente che avrebbero dovuto aprire da tempo la Strada Provinciale, dopo aver tempestivamente eseguito i lavori necessari alla messa in sicurezza.
“Non vi nascondo che provo, per quanto mi riguarda, un senso di vergogna per il sacrificio lungo ed ingiusto a cui sono state sottoposte le nostre piccole ed abbandonate comunità. – prosegue il primo cittadino – Sì, è vero, ho sempre avvertito un senso di abbandono, di solitudine e soprattutto di impotenza in questi lunghi quattro anni, durante i quali ho dovuto affrontare e confrontarmi con questo enorme problema. Ma, senza mai arrendermi, ho sollecitato, spesso protestato, ho accompagnato sempre ogni momento, ogni passaggio avvertendo spesso un senso di frustrazione per ogni difficoltà, per ogni ritardo. L’ho fatto con riservatezza, quasi in silenzio cercando di evitare polemiche pretestuose che portano solo a dannose divisioni che indeboliscono ed umiliano i nostri paesi. Per questo ho evitato la scena, nella convinzione che raccontare i problemi è semplice, complicato invece è cercare di risolverli o di trovare soluzioni. Ora passiamo ai fatti“.