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Speranze da un farmaco anti-artrite per la cura del Coronavirus.A Napoli 2 pazienti migliorati in 24 ore

Claudia Monaco 8 Marzo 2020

Da Napoli passi avanti nella ricerca contro il temibile Covid-19.

Grazie a una collaborazione tra l’Azienda Ospedaliera dei Colli, l’Istituto dei tumori “Pascale” di Napoli e alcuni medici cinesi la risposta al Covid 19 potrebbe venire dalla somministrazione del Tocilizumab, un farmaco che viene solitamente utilizzato nella cura dell’artrite reumatoide, oltre ad essere un medicinale di elezione nel trattamento della sindrome da rilascio citochimica dopo trattamento con le cellule Car-T.

La somministrazione, avvenuta nella giornata di sabato ed avviata per la prima volta in Italia, è stata possibile grazie a una stretta collaborazione tra il direttore della Unità Operativa Complessa di Oncologia dell’Azienda Ospedaliera dei Colli, Vincenzo Montesarchio, il direttore dell’Unità di Oncologia Melanoma, Immunoterapia Oncologica e Terapie Innovative dell’Istituto “Pascale” di Napoli, Paolo Ascierto insieme al virologo Franco Buonaguro e alcuni medici cinesi, tra cui Wei Haiming Ming del First Affiliated Hospital of University of Science and Technology of China e il team composto da tutto il personale del Cotugno e che ha visto in prima linea, tra gli altri, Rodolfo Punzi, direttore del dipartimento di Malattie Infettive e urgenze infettivologiche, Roberto Parrella, direttore dell’Unità di Malattie infettive ad indirizzo respiratorio, Fiorentino Fragranza, direttore dell’Unità di Anestesia rianimazione e terapia intensiva, Vincenzo Sangiovanni, direttore dell’Unità Infezioni sistemiche e dell’immunodepresso, Nicola Maturo, responsabile del Pronto Soccorso infettivologico del Cotugno e Luigi Atripaldi, direttore del laboratorio di Microbiologie e virologia.

“Già a distanza di 24 ore dall’infusione sono stati evidenziati incoraggianti miglioramenti soprattutto in uno dei due pazienti, che presentava un quadro clinico più severo” spiegano Montesarchio e Ascierto.

“Nell’esperienza cinese – aggiungono – sono stati 21 i pazienti trattati che hanno mostrato un miglioramento importante già nelle prime 24-48 ore dal trattamento, che si effettua con un’unica somministrazione e che agisce senza interferire con il protocollo terapeutico a base di farmaci antivirali utilizzati. In un momento come questo è di fondamentale importanza unire le forze e le esperienze dei nostri migliori professionisti per potenziare al massimo il sistema sanitario regionale e per dotarci di tutti gli strumenti necessari per fornire ai pazienti affetti da Covid 19 tutte le cure necessarie”.

– Claudia Monaco –

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