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Sottrae figlia di 2 anni al marito valdianese e la porta con sè in Russia. Giudici ordinano il rimpatrio

Chiara Di Miele 6 Febbraio 2019

E’ un caso che fa riflettere quello di cui è rimasto drammatico protagonista un uomo del Vallo di Diano, padre di una bambina di 2 anni che, dallo scorso mese di settembre, gli è stata letteralmente sottratta dalla moglie, una donna di origini russe. Quest’ultima, infatti, partita per la Russia per una vacanza insieme alla piccola figlioletta, dopo qualche settimana ha comunicato al coniuge di non voler rientrare in Italia e gli ha chiesto del denaro per fargli vedere la bambina tramite Skype.

Così l’uomo ha deciso di rivolgersi allo studio legale dell’avvocato Enrico D’Amato di Sant’Arsenio per dare il via all’iter per la richiesta di rimpatrio internazionale della minorenne e al procedimento che è stato celebrato in Russia.

La donna aveva anche falsificato dei documenti per far avere la cittadinanza russa alla figlia, chiedendone l’affidamento esclusivo. Ma la prontezza del padre ha permesso di bloccare il tutto e così pochi giorni fa, in Russia, l’avvocato D’Amato e il suo cliente hanno ottenuto una sentenza di primo grado che gli dà ragione e che dispone il rientro in Italia della piccola. I familiari della donna, però, in vista del probabile appello della sentenza stessa, hanno dato vita ad un movimento di opinione che mira a rovesciare il punto di vista dei giudici di primo grado da parte di quelli che tratteranno l’appello.

“Dobbiamo tutelare il nostro concittadino – ha spiegato l’avvocato D’Amato – che ha bisogno dell’appoggio della popolazione affinchè il diritto di un padre di poter tenere con sè la figlia venga confermato anche dalla sentenza di appello“.

Il legale santarsenese non è nuovo a vicende giudiziarie simili, dato che già in passato si è occupato, con successo, del noto “caso Solimo”, riguardante la sottrazione del figlio minore da parte di una donna straniera ai danni di un uomo di Sant’Arsenio che ha riavuto la possibilità di abbracciare di nuovo il figlio dopo una lunga battaglia in tribunale.

– Chiara Di Miele –

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