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Sequestrati tre telefoni nel carcere di Salerno. La denuncia del Sappe

Annamaria Lotierzo 24 Novembre 2022

Tre telefoni cellulari nascosti in un congelatore nella Sezione dell’Alta Sicurezza sono stati sequestrati nella casa circondariale di Salerno dal personale di Polizia Penitenziaria.

A dare la notizia è Tiziana Guacci, segretario regionale per la Campania del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE, che sottolinea che “non è la prima volta che avvengono questi ritrovamenti nelle carceri campane. Nel passato, addirittura, si ricordano i lanci dall’esterno all’interno di palloni imbottiti di cellulari ed il sorvolo di droni. Ancora una volta il personale della Polizia Penitenziaria si distingue per professionalità e senso del dovere. Non scordiamoci che il possesso illecito dei cellulari, da parte dei detenuti, consente di continuare attività illecite all’esterno del penitenziario, soprattutto per quanto riguarda esponenti di alta sicurezza. Eppure, il ritrovamento di cellulari, così come le aggressioni al personale, sono numeri che fanno solamente statistica e senza un immediato intervento dell’amministrazione sarà sempre più difficile garantire la legalità e la sicurezza all’interno dei penitenziari italiani”.

Un plauso alla Polizia Penitenziaria di Salerno arriva anche da Donato Capece, segretario generale del SAPPE, che sottolinea come “il ritrovamento sia avvenuto grazie all’attenzione, allo scrupolo e alla professionalità di Personale di Polizia Penitenziaria in servizio. Sulla questione relativa all’utilizzo abusivo di telefoni cellulari e di altra strumentazione tecnologica che può permettere comunicazioni non consentite è ormai indifferibile adottare tutti quegli interventi che mettano in grado la Polizia Penitenziaria di contrastare la rapida innovazione tecnologica e la continua miniaturizzazione degli apparecchi che risultano sempre meno rilevabili con i normali strumenti di controllo. E nonostante la recente previsione di reato nel Codice penale per l’ingresso e detenzione illecita di telefonini nelle carceri, con pene severe che vanno da 1 a 4 anni, il fenomeno non sembra ancora attenuarsi. Vanno adottate soluzioni drastiche”.

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