Sono stati consegnati a Sasso di Castalda i riconoscimenti in onore di Mimmo Beneventano, il medico e politico ucciso dalla camorra 37 anni fa ad Ottaviano. Emozione nel Palazzo De Luca durante l’iniziativa promossa da Libera Basilicata, Comune e Fondazione Mimmo Beneventano. I riconoscimenti sono stati consegnati alla memoria di Stefano Fumarulo, all’Associazione “Avviso Pubblico” e al giornalista d’inchiesta siciliano Paolo Borrometi.
Fumarulo è stato un dirigente della sezione Antimafia sociale e migrazioni e della Regione Puglia, già consulente dell’Unità mondiale contro la criminalità organizzata dell’Onu. È scomparso ad aprile.
“Avviso Pubblico. Enti locali e Regioni per la formazione civile contro le mafie”, nata 21 anni fa, si occupa di diffondere i valori costituzionali della giustizia, democrazia, uguaglianza e promuove attività di prevenzione e contrasto alla criminalità, corruzione e illegalità. Borrometi è invece il fondatore della testata giornalistica “La Spia”. Vive sotto scorta per le minacce ricevute a seguito di alcune inchieste su Cosa Nostra. Menzione speciale consegnata alla “Rivista Valori”, lucana, da sempre attenta alle problematiche che riguardano sociale, giustizia e legalità.
Presenti anche i familiari di Fumarulo e la sorella di Beneventano, Rosalba. Insieme a loro il sindaco Rocco Perrone, Chicca D’Alessandro e don Marcello Cozzi di Libera.
Mimmo Beneventano (di origini lucane, il padre di Sasso di Castalda e la madre di Polla) aveva la passione per la politica e venne eletto consigliere comunale del Pci a Ottaviano, Comune in cui viveva. Nel corso dei suoi 32 anni si è battuto contro la criminalità. Dopo la laurea in medicina e l’attività di medico di base, le sue denunce hanno chiamato in causa la camorra. Venne ucciso il 7 novembre 1980 a colpi di arma da fuoco a pochi metri dalla sua auto.
– Claudio Buono –