Era luglio del 2011 quando sulla società calcistica Sapri 1928 calò il sipario e si chiuse dopo un decennio la straordinaria esperienza sportiva che vide il club per otto stagioni consecutive centrare risultati di prestigio culminati con la conquista della Coppa Italia di categoria e due partecipazioni ai play off per la promozione tra i Pro. Cinque anni nei quali il calcio nella cittadina della Spigolatrice non è ripartito se non da modesti campionati regionali, ma l’esperienza legata al Sapri Calcio 1928 ha finito per lasciare strascichi che stanno avendo rilevanza per dirigenti e consulenti del club a livello giudiziario che si trascinano dal giorno in cui la società ha chiuso i battenti.
L’ultimo in ordine di tempo è stato il rinvio a giudizio disposto dal Gup del Tribunale di Lagonegro, nei confronti di 9 persone (per altre due non si è proceduto per vizio di comunicazione) tra le quali figura l’ex presidente del Sapri calcio 1928 Sergio Fortunato. Tutti gli indagati sono accusati per associazione a delinquere nella vicenda relativa alle false fatturazioni emesse negli anni in cui la squadra ha preso parte al campionato di serie D. L’accusa formulata agli indagati dalla Procura riguarda la presunta costituzione di una associazione dedita alla creazione di ditte individuali e società per l’emissioni di fatture per operazioni inesistenti, in modo da consentire ai destinatari l’evasione delle imposte. Si parla di una cifra che si aggirerebbe intorno agli 8 milioni di euro.
Un altro filone dell’inchiesta che vede sempre coinvolto il Sapri Calcio 1928 è quello secondo cui la società avrebbe usufruito di questo sistema per la trattenuta delle imposte da destinare allo Stato aggirando le norme che prevedono agevolazioni fiscali nel settore sportivo dilettantistico. Nella vicenda sono coinvolti circa 80 imprenditori, di cui alcuni del Vallo di Diano, ma di questo se ne parlerà nella prossima udienza rinviata e già fissata per il 13 maggio.
– Gerardo Lobosco –