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Sanza ricorda le vittime dell’Olocausto con l’incontro “Mai più la Shoà”

Chiara Di Miele 28 Gennaio 2018

Auschwitz è il nome tedesco di Oswiecin, una cittadina situata nel sud della Polonia dove, a partire dalla metà del 1940, funzionò il più grande campo di sterminio di quella sofisticata macchina tedesca denominata “soluzione finale del problema ebraico”. Auschwitz, come Birkenau e Monowitz. Il freddo, le camere a gas e i forni crematori, ma anche baracche dove i prigionieri lavoravano e soffrivano prima di venire avviati alla morte.

“Non possiamo e non dobbiamo dimenticare tutto questo” ha riferito Vittorio Esposito, sindaco di Sanza, dove domenica 28 gennaio alle 17.30, presso la chiesa di San Francesco in Piazza XXIV Maggio, si terrà la giornata del ricordo. “Mai più la Shoà”, occasione di incontro e momento di riflessione, con commento musicale, per non dimenticare milioni di innocenti, vittime dei campi di sterminio nazisti, affinché il tempo non cancelli quello che è stato e i ricordi non affievoliscano, non diventino nebulosi, sino a scomparire.

L’Amministrazione Comunale di Sanza insieme all’Associazione Nazionale onlus “Amici dell’Arte” propone una serata di riflessione con gli interventi del sindaco Vittorio Esposito, di Angela Fucas, dell’Associazione Ebraico-Cristiana, dell’antropologo Giovanni De Luca, con il commento di Pietro De Rosa e gli interventi musicali del Coro “Sinfonia di Voci” del Maestro Pino Pinto e delle Maestre Sabina Gigliotti e Annamaria Antonucci ed Ensamble vocale e strumentale Salerno Classica.

Alla presenza, tra gli altri, del Capitano della Compagnia Carabinieri di Sapri, Michele Zitiello, un viaggio nel ricordo per onorare 15 milioni di vittime dell’Olocausto rinchiusi e uccisi nei campi di concentramento nazisti prima e durante la Seconda Guerra mondiale. Sei milioni di morti, durante l’Olocausto, appartenevano al popolo ebraico. “La Giornata della Memoria non serve solo a commemorare quei milioni di persone uccise crudelmente e senza nessuna pietà ormai quasi 80 anni fa – ha commentato il consigliere delegato alla cultura, Antonella Confuorto – una giornata che serve soprattutto a ricordare che ogni giorno esistono tante piccole discriminazioni verso le quali spesso non alziamo abbastanza la voce, per comodità e opportunismo. E’ questa la battaglia culturale che dobbiamo tutti insieme affrontare, ogni giorno, per far si che ciò che è stato non accada mai più”.

– Chiara Di Miele –

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