Al via il programma di riqualificazione edilizia e tecnologica per alcuni ospedali potentini.
Si tratta degli ospedali “San Pio da Pietrelcina” di Villa d’Agri e “San Giovanni di Dio” di Melfi.
Il piano, finanziato anche grazie alle risorse del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr), si pone l’obiettivo di rendere i presidi ospedalieri più moderni, accessibili e sostenibili.
L’assessore regionale alla Salute e al Pnrr, Cosimo Latronico, ha espresso grande soddisfazione per il progetto, sottolineandone l’importanza strategica: “Questo programma rappresenta un salto di qualità per la sanità lucana. Grazie agli investimenti in tecnologia, infrastrutture e sostenibilità, garantiamo ai cittadini servizi più efficienti e strutture all’avanguardia, in grado di rispondere alle sfide di un sistema sanitario in continua evoluzione”.
Gli interventi previsti per l’ospedale di Villa d’Agri includono una nuova collocazione del CUP con front office, ampia sala d’attesa e area accoglienza, una Sala convegni da 84 posti, attrezzata per conferenze e corsi di formazione, una nuova area prelievi, con spazi dedicati alla raccolta e refertazione, uno studio medico e una medicheria.
“Abbiamo voluto destinare risorse significative a questo progetto, perché crediamo che una sanità moderna e di qualità sia un pilastro fondamentale per lo sviluppo del territorio. Con l’avvio dei lavori, dunque – ha concluso l’assessore – la Basilicata si prepara a rafforzare il proprio sistema sanitario, puntando su innovazione, sicurezza e sostenibilità, per rispondere sempre meglio alle esigenze della popolazione”.
“Questo progetto – dichiara il direttore generale dell’Azienda ospedaliera regionale “San Carlo” di Potenza Giuseppe Spera – rappresenta un passo decisivo verso la costruzione di un sistema sanitario più moderno, inclusivo e sostenibile. La realizzazione di nuove strutture, unitamente al rinnovamento tecnologico e all’attenzione alla sostenibilità, consentirà di migliorare significativamente la qualità dei servizi offerti alla cittadinanza”.