“I bisogni di salute dei lucani necessitano di una organizzazione del sistema sanitario fondata su più ospedali in grado di erogare prestazioni sanitarie di qualità e, soprattutto, di promuovere lo spirito di solidarietà tra le comunità e i territori“.
E’ quanto dichiarato dai due esponenti lucani di Fratelli d’Italia, Giovanni Vizziello e Augusto Toto.
“Le malattie dell’apparato cardiocircolatorio – prosegue Vizziello – come l’infarto o quelle tumorali richiedono prestazioni sanitarie da erogare nell’immediatezza dell’insorgere delle stesse o comunque in luoghi che rispondano al meglio alla condizione di fragilità che caratterizza quanti sono affetti dalle patologie oncologiche“. La soluzione ottimale, secondo Vizziello e Toto, sarebbe un modello organizzativo di rete di tipo “Hub & Spoke” in grado di stabilire chi fa cosa e rispondere al meglio alle necessità di tutti gli utenti della Basilicata, non solo di quelli che vivono a Potenza.
“Come sostiene l’ex Direttore Generale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità Margaret Chan – sottolineano gli esponenti di Fratelli d’Italia – la sanità ha oggi bisogno di grandi alleanze, ma di queste grandi alleanze se ne vedono poche in Basilicata, una regione il cui futuro, sotto il profilo dell’efficacia delle cure, appare compromesso da chi vuole obbligare tutti i lucani a ricoverarsi al San Carlo e chi sostiene che il nosocomio potentino è un giocattolo che deve essere rotto. La sanità lucana è tutt’altro che un giocattolo, essendo una voce di spesa del bilancio regionale che assorbe ben 1052 milioni di euro e un comparto nel quale quotidianamente il personale sanitario presta con abnegazione il proprio lavoro, raschiando il barile delle proprie energie per dare risposte sempre migliori a quanti versano in condizioni di sofferenza. Occorre il massimo rispetto per tutti gli operatori sanitari di tutti i presidi ospedalieri della nostra regione, la cui condizione di lavoro non può essere messa in discussione un giorno sì e l’altro pure da parte di chi strumentalizza le criticità del nostro sistema sanitario senza indicare soluzioni concrete“.
– Chiara Di Miele –