Nella memoria liturgica del 31 gennaio si venera e si festeggia ad Atena Lucana, San Ciro Medico Eremita e Martire. Nato ad Alessandria d’Egitto verso la fine del III secolo, San Ciro divenne annunziatore del Vangelo ed esercitando la professione di medico riuscì a curare gli ammalati nei bisogni fisici e spirituali. La devozione verso il Santo-Medico è molto forte nell’intero Vallo di Diano e zone limitrofe.
C’è l’olio di San Ciro che i devoti ritirano nel santuario e portano a casa per ungere sé stessi con fede. La comunità di Atena Lucana è molto ospitale, nessun pellegrino rimane in piedi ma trova sempre posto anche quando il luogo di culto è gremito. La devozione verso San Ciro fu diffusa da San Francesco de Geronimo in Napoli ed in tutta l’Italia Meridionale, già sentita ad Atena Lucana si sviluppò dal 1863 dopo una guarigione nella famiglia di colui che diventò sacerdote, don Giuseppe Pessolano. E fu San Ciro che in un sogno indicò come voleva si realizzasse la statua.
“Ti ringraziamo, Signore, per San Ciro, – si ripete nella novena – per la sua sensibilità e la sua prontezza a correre in soccorso dei fratelli in difficoltà; per la sua serena fortezza nell’incoraggiare tutti ad essere fedeli al bene anche nei momenti più bui, quando sarebbe facile arrendersi al male”.
Il devoto è chiamato ad imitare le virtù del Santo nella sensibilità verso gli altri e nella prontezza ad agire con attenzione amorevole. Nella preghiera a San Ciro c’è una richiesta specifica: “Tu, che approfondendo la scienza ed esercitandola con carità amorevole hai saputo soccorrere l’umanità sofferente perché fosse liberata e guarita dai mali dell’anima e del corpo, aiuta noi ad incoraggiarci e sostenerci fraternamente nelle difficoltà”.
È importante la solidarietà concreta nelle situazioni reali della vita. Il devoto lo ripete nella preghiera ed è chiamato a mettere la solidarietà in pratica. Preghiera e azione si fondono insieme nell’ottica di una devozione autentica.
– Lucia Giallorenzo –