Una festa in onore del patrono San Matteo speciale quella che si è tenuta questa mattina a Salerno. Le solenni celebrazioni sono infatti iniziate con l’imposizione del Pallio a Monsignor Andrea Bellandi da parte del Nunzio Apostolico, lo svizzero Emil Paul Tscherrig.
Il Pallio è il simbolo di un legame speciale con il Papa ed esprime, inoltre, la potestà che, in comunione con la Chiesa di Roma, l’Arcivescovo Metropolita acquista di diritto nella propria giurisdizione. Secondo il diritto canonico, un Metropolita deve chiedere il Pallio entro tre mesi dalla sua nomina ed è autorizzato ad indossarlo solo nel territorio della propria diocesi e nelle altre diocesi della sua provincia ecclesiastica.
Si tratta di una stretta fascia di stoffa, di circa 5 centimetri, tessuta in lana bianca, incurvata al centro così da poterlo poggiare sulle spalle e con due lembi neri pendenti davanti e dietro, così che il paramento ricordi la lettera “Y”. È decorato con sei croci nere di seta, una su ogni coda e quattro sull’incurvatura, ed è guarnito, davanti e dietro, con tre spille d’oro e gioielli.
Questa mattina, nel Duomo di Salerno, erano presenti anche il Presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, e il sindaco Vincenzo Napoli insieme ai i vescovi Giudice, Miniero e Soricelli, gli arcivescovi emeriti Pierro e Moretti e il Cardinale Raffaele Martino.
Il Pallio è stato benedetto da Papa Francesco nel corso della celebrazione Eucaristica da lui presieduta ogni anno nella Basilica Vaticana il 29 giugno, nei giorno in cui si festeggiano i Santi Apostoli Pietro e Paolo. A partire dall’anno 2015 sono state modificate le modalità di conferimento della sacra insegna; essa, infatti, non viene più imposta direttamente dal Santo Padre ma solo ricevuta dalle Sue mani in forma privata al termine della concelebrazione.
– redazione –