Ieri gli attivisti di Salerno Animal Save, insieme a quelli di Napoli Animal Save, si sono riuniti sul lungomare Trieste di Salerno per portare alle persone un messaggio di rispetto per tutti gli animali e in particolare per le mamme non umane, gli individui più abusati e sfruttati dal sistema produttivo che si basa sulla zootecnia.
Attraverso una performance in cui è stato inscenato quello che realmente avviene in un allevamento, cioè la separazione forzata di una mamma mucca dal proprio vitellino, gli animalisti hanno ricordato che anche mucche, scrofe, bufale, galline, capre, pecore sono madri.
“Madri il cui corpo però viene ridotto alla stregua di un macchinario per produrre fino allo stremo latte e uova e per mettere al mondo figli che non accudiranno mai – dichiarano -. Il tutto per mantenere in piedi un sistema crudele in cui l’individualità e i legami materni vengono annientati in nome del profitto“.
“La lotta allo specismo, cioè alla discriminazione in base alla specie di appartenenza, – spiegano – è una lotta importantissima e imprescindibile che noi appoggiamo da sempre, perché i corpi e la dignità di tutti gli esseri senzienti sono degni di rispetto e il diritto alla vita e quello alla libertà dallo schiavismo e dal dominio vanno riconosciuti a ogni individuo, umano e non. Per questo abbiamo anche invitato le persone ad aderire e a supportare il Plant Based Treaty, la campagna che Animal Save Movement sta portando avanti in tutto il mondo per chiedere ai Governi di cambiare e di riconvertire questo sistema produttivo oppressivo in una realtà completamente vegetale, sostenibile ed etica“.