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Sala Consilina: paga 240 euro in più sulla bolletta idrica per un errore sulla residenza

redazione 12 Giugno 2016

La strada in cui vive a Sala Consilina cambia nome, ma il Consac Gestioni Idriche S.p.A. non lo sa e gli applica la tariffa idrica maggiorata riservata per l’uso domestico non residente.

La vicenda si è conclusa con la restituzione da parte della società che si occupa della gestione della rete idrica di una somma pari a circa 240 euro. Il Consac nella questione non dovrebbe avere colpe dirette visto che come riporta anche sul proprio sito internet è autorizzato a collegarsi alle anagrafi comunali per incrociare con queste le proprie banche dati e verificare quale tariffa applicare a ciascun utente. A scoprire l’anomalia è stato l’avvocato Igino Cappelli di Sala Consilina insospettito dalla cifra “esagerata” riportata sulla bolletta recapitata ad un suo cliente.  La tariffa applicata era quella per l’uso domestico non residente quando invece l’utente è stato sempre residente nello stesso immobile. La differenza tariffaria è di circa 40 centesimi a metro cubo. A causare il cambio di tariffa è stata la variazione del nome della strada dove è ubicata l’abitazione.

“La via in cui è sito l’immobile – spiega l’avvocato Cappelli – era denominata “Via Godelmo” ai tempi in cui è stato sottoscritto il contratto di fornitura con il comune di Sala Consilina e successivamente, ma comunque prima del passaggio della gestione del servizio idrico alla CONSAC, il nome della via è stato cambiato in “Via Tressanti”. Quando la gestione è passata nel 2011 al Consac il Comune ha trasmesso al nuovo gestore i contratti di fornitura e probabilmente c’è stato un errore nella comunicazione dei cambi di toponomastica. Il Consac ha rilevato una discrasia tra l’indirizzo di utenza dell’utente che risultava ancora in Via Godelmo e la residenza di quest’ultimo che risultava essere, invece, in Via Tressanti. La vicenda finisce davanti al Giudice di Pace e dopo una serie di udienze il legale rappresentante della CONSAC ha riconosciuto che la società aveva percepito indebitamente la somma di € 240,48. Tutto poi si è chiuso con una transazione tra le parti.

– Erminio Cioffi –


 

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