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Sala Consilina: indulgenza plenaria concessa da Papa Francesco in occasione della festa di Sant’Anna

redazione 23 Luglio 2015

Papa Francesco in occasione dei 25 anni di consacrazione della chiesa di Sant’Anna ha concesso l’indulgenza plenaria per il giorno 26 luglio 2015, giorno in cui si festeggia Sant’Anna.

“L’indulgenza – si legge nel Catechismo della Chiesa Cattolica – è la remissione dinanzi a Dio della pena temporale per i peccati, già rimessi quanto alla colpa, remissione che il fedele, debitamente disposto e a determinate condizioni, acquista per intervento della Chiesa, la quale, come ministra della redenzione, autoritativamente dispensa e applica il tesoro delle soddisfazioni di Cristo e dei santi”.

“Le condizioni per ottenere l’indulgenza plenaria – ha spiegato il parroco don Luciano La Peruta – sono la confessione e la comunione 8 giorni prima e dopo la festività di Sant’Anna, la visita della chiesa di Sant’Anna il 26 luglio e la recita del Credo e delle preghiere secondo le intenzioni del Santo Padre”.

Il 24 luglio dalle ore 20:30, sempre nella chiesa di Sant’Anna, si vivrà la liturgia penitenziale ed in tale occasione su concessione del Santo Padre, sarà possibile, durante la confessione, rimettere tutti i peccati, anche quelli gravi e riservati come ad esempio l’aborto o le lettere anonime.

Ci sono dei peccati che i sacerdoti normali non possono assolvere e per i quali è necessario ricorrere ad un penitenziere maggiore. Secondo il Codice di Diritto canonico vi è un solo peccato riservato al vescovo ed è l’assoluzione dall’aborto. Il Vescovo tuttavia, all’interno della sua diocesi, può riservarsi l’assoluzione di qualche altro peccato e nel caso della Diocesi di Teggiano – Policastro oltre all’aborto c’è il peccato delle lettere anonime. Per farsi assolvere dai peccati riservati al Vescovo si ricorre al canonico penitenziere che si trova in ogni Chiesa Cattedrale e anche in altre Chiese collegiate.

Per l’aborto possono dare l’assoluzione anche altri sacerdoti facoltizzati dal Diritto canonico (Vicario generale) o personalmente dal Vescovo. Inoltre, per antico privilegio, mai revocato, possono assolvere dall’aborto anche i sacerdoti religiosi degli ordini mendicanti (francescani, domenicani…).

– Erminio Cioffi –


 

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