I consiglieri comunali del gruppo Salesi, Domenico Cartolano, Antonio Santarsiere, Angela Freda e Teresa Paladino, intervengono in merito ai lavori di adeguamento sismico della scuola elementare Matteotti, che secondo loro “nulla hanno aggiunto al plesso in termini di nuovi spazi quali, ad esempio, la mensa ma, anzi, stanno restituendo un plesso dotato di minori aree utilizzabili, dato che la Palestra verrà fortemente ridimensionata per funzionalità e dotazioni rispetto allo stato ante lavori“. L’opposizione consiliare sottolinea che i lavori “hanno provocato non pochi disagi alla popolazione studentesca, quali i doppi turni lo scorso anno e ancora, ad oggi, la parziale riapertura del plesso“. Inoltre annunciano che si sta evacuando l’edificio della Scuola Media/Liceo per ulteriori lavori a carico della Provincia di Salerno. In vista di queste attività il gruppo SaleSi ha acquisito presso la Provincia gli atti tecnici per vedere cosa è previsto ed emergono alcune perplessità che i consiglieri hanno evidenziato al sindaco Cavallone.
1) I lavori prevedono la rimozione delle parti di tetto a falda esistente dall’edifico, proponendo un tetto di copertura piano a terrazza su tutto l’edifico, laddove, vista l’ubicazione geografica di Sala Consilina, cittadina non proprio marina, non sarebbe preferibile completare ed integrare la copertura a tetto a falda nelle zone mancanti? Una terrazza di quelle dimensioni prevede una manutenzione intensa, che dovrebbe attuare la Provincia, Ente non proprio velocissimo nei suoi interventi, basta vedere la parte retrostante dell’ITIS, messa in luce dal taglio scellerato del poco verde esistente nel parcheggio in Via Garibaldi, e visto che allo stato di fatto nello stesso liceo nelle parti coperte a terrazza ci sono stati e ci sono ripetuti fenomeni di infiltrazioni meteoriche.
2) I lavori potrebbero, invece, prevedere una copertura anche per il collegamento dell’ascensore all’ultimo livello aule del liceo, che ad oggi ed in previsione, smonta all’aperto su una terrazza, non consentendo a chi è in carrozzina, con condizioni meteoriche avverse, di accedere al piano, in ossequio al principio dell’abbattimento delle barriere architettoniche.
3) I lavori prevedono un isolamento in copertura, non è chiaro se di estradosso o, peggio, di intradosso, come sembrerebbe dai particolari costruttivi, col rischio di provocare condensa interstiziale o nel vano intercapedine del controsoffitto, con Lana di Vetro da 2,5 a 5 cm, quando gli isolamenti medi alle nostre latitudini prevedono per materiali isolanti ordinari, ma più prestazionali ed in pacchetti più performanti, spessori di almeno 10/12 cm.
4) I lavori prevedono l’installazione, pensiamo sulla guaina di impermeabilizzazione, di pannelli fotovoltaici su una sottostruttura, realizzando molteplici punti di criticità per le impermeabilizzazioni stesse nei punti di contatto con le staffe di ancoraggio sulla soletta sottostante, a meno che non si vogliano installare i pannelli galleggianti, magari con contrappesi di blocchi di cemento, aspettando il vento.
5) I lavori non prevedono alcuna coibentazione o cappotto verticale, restituendo un edifico con caratteristiche di dispersione termica delle murature peggiori di quelle allo stato di fatto, stante anche il tipo di intervento di consolidamento scelto di cui si dirà. In queste condizioni, la sola sostituzione degli infissi prevista non basta a garantire il confort abitativo, per cui si dovrà compensare solo con gli impianti termici, con enormi dispendi energetici sicuramente non coperti dal fotovoltaico installato.
6) I lavori prevedono consolidamenti diffusi dei solai di tipo flessionale, per circa 500.000 euro, non esistendo, in tutto l’edificio, una mattonella smossa o un solaio con segni di sfondellamento che fanno pensare a dissesti o carenze di tale tipo.
7) I lavori non prevedono, come pure è stato correttamente fatto all’edificio delle elementari, alcuna opera di connessione delle teste muro con gli orizzontamenti, o catene, o qualsiasi opera per migliorare la connessione tra orizzontamenti e murature. Uno dei principali meccanismi di collasso delle murature sotto sisma è il ribaltamento e la rotazione dei setti murari liberi di ruotare.
8) I lavori prevedono iniezioni massicce di malte, per altri circa 500.000 euro, in murature che non presentano alcuna lesione, se non di minima rilevanza. Interventi di tal genere sono obsoleti e si facevano in maniera così massiccia 30 anni fa: sono computer diretti, si interviene dove il programma segnala criticità e le si risolve su carta e nel programma di calcolo, ma nella realtà hanno dubbia efficacia, anche per difficoltà esecutive, e comportano un peggioramento delle caratteristiche nella trasmissione del calore delle murature.
9) I lavori lasciano porzioni di edifici con murature trasversali molto distanti tra loro, nell’ordine dei 15 metri, ad eccezione di alcuni telai di cerchiatura, che sembra vengano inseriti solo al seminterrato lato valle. Tale luce libera (la pratica tecnica consiglia di non superare i 7 metri), unita alla mancanza di incatenamento sommitale ai vari piani, lascia irrisolti alcuni aspetti di criticità sotto sisma, tra cui il problema del ribaltamento del setto. La scansione delle aule permetterebbe l’inserimento di tre setti trasversali dalla base alla sommità, sostituendo tre tramezzi, che eliminerebbero tali luci libere.
10) I lavori non prevedono alcun sistema di oscuramento e difesa dall’irraggiamento solare degli infissi, con buona pace del confort abitativo, né tantomeno alcun sistema di ricambio di aria meccanico nelle aule, che rappresenta il principale problema, in epoca Covid, degli edifici a forte affollamento. Si prevede una generale normale dotazione di impianti tecnologici di tipo elettrico e meccanici per i servizi, ma null’altro, se non una revisione e manutenzione degli impianti di riscaldamento, lasciando inalterati i generatori, la rete di distribuzione, salvo interventi puntuali, il sistema di controllo, se non inserendo valvole termostatiche alla portata continua e divertita degli alunni nelle classi, sui corpi scaldanti attuali.
“Tutto ciò evidenziato – proseguono i consiglieri comunali – pensiamo che con una dotazione iniziale di circa 3,2 milioni di euro, seppur all’interno del quadro normativo dell’adeguamento sismico, qualcosa di meglio e più attuale si sarebbe potuto prevedere e si potrebbe ancora prevedere, anche sfruttando economie di gara, sia sotto l’aspetto strettamente tecnico dell’adeguamento sismico, sia considerando che, attualmente, il sistema edificio impianti ha assunto, nelle costruzioni moderne, una importanza fondamentale, come, per esempio, coibentazioni, generazione energetica ed impianti tecnologici, soprattutto per controllo climatico per zone differenziate. Considerando, infine, che nell’edificio in questione, questi ultimi, gli impianti, rappresentano il vero punto debole allo stato di fatto, come dimostrano i costi di gestione ed i continui interventi per perdite, rotture e quant’altro ai quali le Amministrazioni sono costrette a far fronte, una riflessione in tal senso sarebbe, a nostro avviso, cosa buona e giusta, per non attuare l’ennesima operazione di cattivo impiego di denaro pubblico“.
I consiglieri di opposizione invitano dunque il Sindaco a “rispondere pubblicamente come condomino/comproprietario dell’edificio in questione, quale rappresentante della cittadinanza, ovviamente coadiuvato dai suoi Uffici, non essendo un tecnico. Presupponiamo che avrà sicuramente ponderato ogni aspetto della vicenda, visto che i lavori sono in via di partenza senza che ci risulti alcuna remora o dubbio espresso da parte sua a riguardo. Riteniamo, dunque, che avrà già pronte tutte le risposte del caso, utili a fugare tutti i nostri dubbi e a sollevarci dalle nostre preoccupazioni. Nel caso contrario, leggeremmo il murales del treno appena dipinto nel ristrutturato corridoio della scuola elementare Matteotti come una metafora per i nostri figli, ovvero un augurio e un invito a prendere il treno e a partire da questa terra senza speranza, che avrà sprecato una ennesima occasione!“.