Dopo il terremoto giudiziario che ha coinvolto Ruoti, con 16 arresti nell’ambito di un’indagine denominata “Black Gold”, sono subentrati in Consiglio comunale quattro consiglieri non eletti durante le amministrative del 2017.
Si tratta dei consiglieri Leonardo Martinelli, Antonio Acquavia, Venturino Cicchelli e Marina Lucrezia Colonna, che sono subentrati nel ruolo di consiglieri comunali ad Angelo Salinardi, Rosario De Carlo, Angelo Faraone e Rocco Antonio Gentilesca, a seguito della proposta di deliberazione della sindaca e presidente del Consiglio, Anna Maria Scalise. Questi ultimi quattro sono stati sospesi dal Prefetto di Potenza, Antonio Campanaro, con provvedimento dell’8 febbraio scorso, dopo l’arresto nell’ambito delle accuse mosse dalla Procura di Potenza in un filone d’inchiesta.
Ricordiamo che dei sedici arrestati solo due sono rimasti ai domiciliari, il consigliere ed ex sindaco Angelo Salinardi e il nipote Pierluigi Saponara. In particolare, nell’ultima seduta in cui si è discusso appunto anche del subentro dei nuovi consiglieri, si è seduto in Consiglio Leonardo Martinelli che ha dichiarato: “Mi dissocio da quanto accaduto e da quanto letto sui giornali. Solidarietà al sindaco Scalise e all’assessore Gentilesca. Il mio impegno sarà totale, mi spenderò per Ruoti e sono sicuro di poter lavorare bene con l’amministrazione”.
Una dichiarazione di collaborazione per un passaggio in maggioranza, visto che Martinelli è subentrato in Consiglio come non eletto della lista che nell’ultima tornata elettorale aveva perso le elezioni. Non erano presenti gli altri tre consiglieri subentrati. Ricordiamo che il decreto di sospensione del Prefetto venne adottato ai sensi della “Legge Severino”, a seguito della trasmissione dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Potenza dell’ordinanza del Gip, con la quale venne disposta l’applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari nei confronti dei consiglieri indagati.
Anche nuova misura è stata emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari di Potenza, Antonello Amodeo, che ha infatti revocato il divieto di dimora a Ruoti per Rosario De Carlo.
Per De Carlo, il Gip Amodeo ha revocato sì la misura del divieto di dimora ma gli ha imposto il divieto di avvicinamento alla persona offesa, vale a dire al sindaco di Ruoti. La revoca del divieto di dimora era stata richiesta dall’avvocato Gianpaolo Carretta. Stesso divieto sussiste per gli altri indagati Luigi Scaglione, Angelo Faraone, Gerardo Scavone e Giuseppina Salinardi.
L’indagine, portata avanti dagli agenti della Squadra Mobile della Questura di Potenza, verte su due binari diversi: un filone riguarda presunte attività corruttive imprenditoriali legate alla figura di Angelo Salinardi e l’altro per una serie di condotte che, secondo gli investigatori, avrebbero visto gli indagati voler danneggiare la figura del sindaco e dell’assessore Franco Gentilesca per indurli a rassegnare le dimissioni.
Il Tribunale del Riesame depositerà nei prossimi giorni anche le motivazioni che hanno portato alla conferma dei domiciliari per Salinardi e Saponara.
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