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Rubarono e minacciarono un barista a Santa Cecilia di Eboli. Condannati Cosimo Maiale e Antonio D’Amato

redazione 19 Aprile 2019

Rubò l’incasso di una slot machine all’interno di un bar di Santa Cecilia di Eboli e minacciò il titolare facendosi forza della parentela con il clan Maiale.

Quella manaccia “di stampo camorristico“, come si legge su “La Città di Salerno“, è costata una condanna a tre anni e sei mesi a Cosimo Maiale, fratello del capoclan Giovanni Maiale. Stessa pena è stata inflitta dai giudici ad Antonio D’amato, suo complice. Condannate, invece, a quattro mesi la figlia di Maiale e la compagna del padre.

I fatti risalgono al mese di aprile dello scorso anno. Il titolare del bar si rifiutò di servire Cosimo Maiale e il genero, riconoscendoli come due delle quattro persone che avevano commesso un furto la sera precedente. Fu allora che Maiale lo intimò con la frase “Ma tu lo sai chi sono io? Io sono Cosimo Maiale“.

Le indagini furono affidate ai Carabinieri della Compagnia di Eboli, guidati dal Capitano Luca Geminale, e accertarono che i due, servendosi di un oggetto simile ad un gettone, la sera prima della minaccia, avevano effettuato un numero infinito di giocate alla slot fino ad esaurirne i soldi della cassa.

– Paola Federico –


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