
Nelle ultime ore la comunità dei fedeli di Piaggine e Valle dell’Angelo è in protesta per la partenza di don John Fredy Gutierrez Sanchez, nominato come sostituto dell’anziano parroco, don Aniello Palumbo. Al suo posto il Vescovo della Diocesi di Vallo della Lucania, S.E. Mons. Ciro Miniero, ha nominato don Loreto Ferrarese, già parroco di Laurino e Campora.
Ieri pomeriggio i parrocchiani sono accorsi numerosi in chiesa per assistere alla funzione celebrata da don John e mostrare la loro ferma volontà di farlo restare in paese. Striscioni e una raccolta di firme da inviare al Vescovo con la speranza che ritorni sui suoi passi e lasci con la comunità il sacerdote di origini colombiane. Anche il sindaco di Piaggine, Guglielmo Vairo, ieri sera è intervenuto al termine della Messa per manifestare a don John la sua vicinanza.
Sulla vicenda interviene, attraverso Ondanews, don Loreto Ferrarese, il sacerdote che Monsignor Miniero ha decretato come prossima guida dei fedeli di Piaggine e Valle dell’Angelo. Don Loreto chiarisce subito uno dei punti sollevati dai parrocchiani: l’imposizione, sancita dal diritto canonico, per un sacerdote di avere la cura di una sola parrocchia. “Non è vero – afferma – nella nostra Diocesi ci sono altri sacerdoti con quattro parrocchie. Il Vescovo sa quello che fa, non lederebbe mai una norma di diritto canonico. Quello che la comunità sta mettendo in atto non serve, perchè solo il Vescovo è responsabile di questa scelta che non può subire interferenze. Con la rivolta non si risolve nulla, perchè Monsignor Miniero non tornerà indietro, altrimenti si creerebbe un precedente per altre comunità“.
Don Loreto Ferrarese dovrebbe prendere servizio presso le parrocchie di Piaggine e Valle dell’Angelo ad inizio ottobre. “Queste non sono azioni da cristiani che attendono un sacerdote – continua -. Avrebbero avuto il diritto di lamentarsi se il Vescovo avesse nominato il parroco in ritardo. Don John era stato mandato in ausilio del vecchio parroco“.
E riguardo all’intervento del sindaco Vairo afferma:”Un sindaco deve pensare al Comune, non alle chiese che sono gestite dal Vescovo“.
“Si può non condividere una scelta – conclude don Loreto – e comprendo anche lo stato d’animo, ma così si rischia che la comunità venga vista male da quelle vicine. Sarebbe stato più opportuno un confronto pacifico con il Vescovo“.
– Chiara Di Miele –
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