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Riforma anagrafe canina in Campania. Il Partito Animalista si oppone, pronto a lanciare raccolta firme

Ornella Bonomo 12 Gennaio 2024

Dal 10 gennaio è entrata in vigore in Campania una riforma dell’anagrafe canina, già ribattezzata dal Partito Animalista “ammazza volontari”.

La riforma prevede che se un privato cittadino si presenta in determinate circostanze dal veterinario privato con un cane per la microchippatura dovrà fornire la data di nascita della madre e se non ce l’ha potrà sì avere il microchip ma sarà attivato un alert e successivamente una sanzione dall’Asl, anche se si tratti di un cane randagio ritrovato da volontari o singoli.

Seppure il fine della modifica è quello di voler prevalentemente porre sotto controllo le cosiddette cucciolate private, in ogni caso tale modifica può creare seri problemi al mondo del volontariato, soprattutto costituito da singoli o piccoli gruppi che non fanno parte di associazioni più strutturate.

E’ per questo che, come riporta il presidente Cristiano Ceriello, il Partito Animalista Italiano ha iniziato la raccolta firme per una petizione regionale, prevista dall’art. 16 dello Statuto della Regione Campania, al fine di chiedere la modifica della norma.

Il Partito Animalista vorrebbe che si precisassero in modo più analitico e circostanziato i casi specifici in cui sarà attivata la procedura di alert e le sanzioni nei confronti dei privati. Inoltre, vorrebbe che si precisi una chiara differenziazione tra cani provenienti da chiare cucciolate di razza e cani meticci, oltre che randagi salvati da privati e volontari.

Il Partito chiede ancora che si cambi la normativa con modalità favorevoli per i singoli volontari che abbiano portato in salvo un cane dimostrandolo anche con autocertificazione. Infine, richiede di attivare la costituzione di un tavolo tecnico per una riforma più complessiva delle procedure relative all’anagrafe canina.

Come ribadisce sempre Ceriello il volontariato, specialmente quello composto da piccoli gruppi, piccole associazioni locali e spesso pochi singoli, è uno dei pilastri per la lotta al randagismo e la tutela del benessere animale in Campania, oltre che in tutto il Sud Italia.

In ogni caso il Partito Animalista Italiano, sperando in un ravvedimento della Giunta regionale, si dice anche pronto alla raccolta firme per l’indizione di un referendum regionale.

 

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