Questa mattina una delegazione della Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e ad altri illeciti ambientali e agroalimentari, presieduta dal deputato Jacopo Morrone e composta dai deputati Francesco Emilio Borrelli (AVS), Gerolamo Cangiano (FdI) e Maria Stefania Marino (PD-IDP) e dai senatori Pietro Lorefice (M5S) e Simona Petrucci (FdI), si è recata nel comprensorio militare di Persano, nel comune di Serre, dove erano stoccate le tonnellate di rifiuti rientrati dalla Tunisia e andati in fiamme la scorsa estate.
La vicenda relativa al rimpatrio dei rifiuti dalla Tunisia, che coinvolge la SRA srl di Polla, è solo una delle tante che in questi anni hanno riguardato il Porto di Salerno (dove la delegazione si è recata ieri per un sopralluogo sempre inerente allo stesso filone d’inchiesta) utilizzato per l’importazione e l’esportazione di merci illecite, inclusi i rifiuti.
Dopo l’incendio a Persano il Procuratore presso il Tribunale di Salerno, Giuseppe Borrelli, era stato ascoltato dalla Commissione, occasione durante la quale aveva sollevato perplessità sui monitoraggi al Porto di Salerno dove era stata riscontrata un’assenza delle apparecchiature di controllo dei container che si muovono in uscita e in entrata.
Alla domanda della nostra redazione se in tal senso sono stati presi provvedimenti il Presidente della Commissione Jacopo Morrone ha affermato che “il 25 marzo di quest’anno è entrato in funzione un apposito scanner che consente di verificare attraverso le diverse gradazioni di colore il contenuto del container senza svuotarlo. Naturalmente i controlli saranno fatti a campione per non allungare a dismisura le operazioni portuali. Si tratta certamente di un passo in avanti, tuttavia è anche vero che i controlli a livello nazionale hanno una percentuale bassa rispetto agli scambi commerciali soprattutto in uscita. Abbiamo anche assistito a una verifica fisica di due container (uno di rifiuti plastici) rendendoci conto dei tempi lunghi necessari per ispezionare l’intero carico”.
- A che punto è l’inchiesta su Persano?
“Abbiamo avuto modo di verificare che c’è una situazione di stallo – ha osservato Morrone – tra l’altro anche per mancanza di comunicazione tra gli enti che ne hanno la responsabilità e ritardi che sembrano ingiustificati. Auspico che il sopralluogo della Commissione possa accendere i riflettori su questo caso che davvero si sta trascinando da troppo tempo. La Procura ha svolto la propria attività, poi a febbraio 2022 sono stati stoccati i rifiuti a Persano: ci sono voluti due anni per appaltarne lo smaltimento che sarebbe dovuto iniziare il 31 luglio 2024 e improvvisamente il 30 luglio è scoppiato l’incendio. Oggi, a nove mesi di distanza, ancora non è stata svolta neppure la caratterizzazione propedeutica allo smaltimento e nessuno è stato in grado di fornirci la data precisa di inizio lavori e i costi. Chiaramente la Commissione svolgerà ulteriori audizioni e acquisirà altra documentazione per dare una spinta alla situazione in modo tale che venga risolta definitivamente”.
In merito alle conseguenze ambientali, invece, Morrone ha rassicurato che secondo i dati di Arpa Campania non ci sarebbero danni permanenti, a parte le ricadute immediate dovute al rogo durato 5 giorni.
- Quali sono le azioni che si intendono intraprendere per evitare che episodi come quello di Persano possano ripetersi?
“Il caso di Persano – ribadisce il presidente della Commissione – deriva da un respingimento di un carico di rifiuti inviato in Tunisia. Rientra quindi nel filone di inchiesta della Commissione sui traffici illeciti di rifiuti transnazionali. E’ in questo ambito che si stanno approfondendo le tipologie di controllo che attualmente si esercitano nei Porti e comunque ai confini italiani per studiare correttivi in modo da alzare i livelli di sicurezza”.
Resta alta da parte della Commissione, in Campania, anche l’attenzione su un ulteriore traffico di rifiuti che è quello riguardante la “Terra dei fuochi”, tematica “estremamente complessa su cui stiamo lavorando già da un anno, con diverse audizioni e tre missioni e che di recente ha visto l’annuncio della nomina di un Commissario straordinario, il Generale Giuseppe Vadalà, che è anche consulente della Commissione stessa” ha sottolineato Morrone.
Nella stessa giornata la delegazione si è recata anche in alcuni siti della provincia, tra cui a Battipaglia, per un secondo filone d’inchiesta legato alla contraffazione di prodotti agroalimentari e agroindustriali a tutela delle aziende nazionali produttrici delle eccellenze “Made in Italy” messe a rischio da illeciti e concorrenza sleale.
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