A distanza di nove giorni dal deposito della sentenza da parte del Tar della Basilicata che ha annullato i decreti di nomina della Giunta comunale di Vietri di Potenza, il sindaco Christian Giordano ha nominato nuovamente i componenti, seguendo le indicazioni suggerite dal Tribunale Amministrativo Regionale.
Nulla è cambiato e la Giunta è la stessa di prima: Giordano ha infatti nominato assessore e vicesindaco Antonio Russo e l’altro assessore Franco Pantalena. Gli stessi due già nominati subito dopo le elezioni di giugno, e per cui il Tar, su ricorso di una elettrice, Marianna Grande, e della Consigliera Regionale di Parità, Ivana Pipponzi, aveva annullato il decreto di nomina.
Il ricorso verteva sull’assenza di donne all’interno della Giunta, la cui presenza però, per i Comuni al di sotto dei tremila abitanti, ed è il caso di Vietri, non è obbligatoria. Senza donne sì, ma con una adeguata istruttoria.
Il Tar ha annullato i decreti perché ha ritenuto insufficiente l’istruttoria presentata dal Comune, con la rinuncia all’incarico sottoscritta da 11 donne. Per questo nella sentenza ha riportato la possibilità di un avviso pubblico per invitare le donne a manifestare la propria volontà a ricoprire l’incarico di assessore, anche esterno, come previsto dallo statuto comunale.
Così Giordano ha pubblicato un avviso: tra i requisiti quello di aver condiviso la linea politica di “Vietri Nova” (lista vincitrice) o il percorso politico e programma elettorale. Quattro le domande pervenute al Comune e tutte sono risultate non idonee per mancanza dei requisiti richiesti. Per questo, non sono state ammesse al colloquio con il sindaco, che a seguito dell’istruttoria ha firmato i decreti, che verranno successivamente approvati dal Consiglio comunale.
“Abbiamo rispettato la sentenza pubblicando l’avviso – ha commentato il sindaco – il risultato è stato lo stesso, quello già annunciato dal sottoscritto in occasione della prima istruttoria. Nessuno poteva conoscere meglio di me la compagine politica che rappresento. Le uniche manifestazioni di interesse ricevute non avevano i requisiti richiesti del bando. Anzi, addirittura, una delle quattro era stata denunciata dal sottoscritto per diffamazione. Questa è l’ultima dimostrazione di come qualcuno si diverta a strumentalizzare le donne. Si vergognino”.
– Claudio Buono –
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