Continua a tenere banco nel Salernitano la problematica relativa al rischio di chiusura che riguarda alcuni Punti Nascita dei presidi ospedalieri più a sud della provincia, tra cui quelli degli ospedali di Vallo della Lucania, Sapri e Polla (quest’ultimo è quello che però nell’anno passato ha registrato un numero di parti maggiore).
Il Ministero della Salute, sulla base dell’ormai noto decreto Balduzzi (prevede 400 parti annui come requisito fondamentale per il mantenimento dei Punti Nascita), sta valutando la situazione in merito ai tre fondamentali servizi negli altrettanti ospedali di riferimento.
“Stiamo valutando come si possa riorganizzare o quale sia la possibilità di ottenere una deroga sui Punti Nascita – spiega ad Ondanews il Direttore generale dell’ASL Salerno Gennaro Sosto -. La Regione ha richiesto al Ministero della Salute di avere indicazioni sulla possibilità di avere un’eventuale deroga“.
In merito alla paventata ipotesi di un accorpamento tra i Punti Nascita maggiormente a rischio, come quelli di Sapri e Vallo della Lucania, il Direttore dell’ASL chiarisce che “gli accorpamenti non sono praticabili allo stato attuale. Lo standard parla di Punto Nascita, non è divisibile dal punto di vista tecnico. Altrimenti metteremmo insieme 10 Punti Nascita con 100 parti e arriveremmo a 1000 parti annui, raggiungendo lo standard. Il principio è la sicurezza all’interno del singolo Punto Nascita, quindi l’accorpamento non ci appartiene come idea“.
“In passato ci sono stati dinieghi sulle deroghe – conclude Sosto -. La Regione sta provando a reiterare la sua richiesta sulla base delle pressioni che i vari Comuni stanno facendo. Aspettiamo la risposta da parte del Comitato percorso nascita“.