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Progetto Legalità al “Cicerone” di Sala Consilina. Olivieri:“Cyberbullismo lesivo della nostra intimità”

redazione 2 Dicembre 2017

Si è svolta questa mattina, presso il Liceo Classico “Marco Tullio Cicerone” di Sala Consilna, la presentazione del Progetto Legalità “Cyberbullismo”, organizzato dal Rotary Club Sala Consilina – Vallo di Diano.

L’incontro ha visto la partecipazione di alcune delle classi dell’istituto dato che il progetto è inserito nell’alternanza scuola-lavoro e questa seconda fase prevede la collaborazione con l’Ordine degli Avvocati e l’Ordine dei Commercialisti di Sala Consilina. I saluti iniziali sono stati affidati alla vicepreside e professoressa Violetta Marrone e al Presidente del Rotary Club Sala Consilina – Vallo di Diano Antonio Gnazzo.

A relazionare sul Progetto Legalità è stato il Sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale per i Minori di Potenza Carmine Olivieri. “Il bullismo non è un reato, non esiste nel nostro codice – sostiene – non è un identità penale ma sociologica data da una serie di comportamenti posti in essere da una o più persone contro un’altra o un gruppo. Quando questa situazione è portata all’estremo e portata avanti nel tempo porta all’assoggettamento e alla prevaricazione. Il Cyberbullismo è lesivo della nostra intimità, la privacy è un valore immanente al nostro sistema di diritti ed è il diritto di ciascuno ad essere lasciato solo“.

“Il Cyberbullismo si distingue dal bullismo fisico perché è un bullismo virtuale ed ha conseguenze ben più gravi – aggiunge Olivieri – una delle caratteristiche è l’anonimato, ma non c’è niente di più sbagliato nel credersi anonimi perché sulla rete nessuna traccia viene dispersa. Però questa inesistenza di confronto fisico aumenta la potenzialità distruttiva di chi subisce, infatti chi compie questo tipo di bullismo lavora sulla rete e quando un dato viene messo online difficile risulta la sua rimozione. La legge 29 sul cyberbullismo prevede che la scuola intervenga in questa problematica, con misure di sostegno per le vittime e il reinserimento dei minori coinvolti. L’istituto ha la podestà di emanare dei regolamenti, nominare un referente antibullismo e disciplinare le risorse informatiche della scuola. Se teniamo alla nostra libertà e alla nostra dignità bisogna recuperare con criticità e riflessione il valore della privacy“.

– Annamaria Lotierzo –

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