Questa mattina presso la Cittadella giudiziaria di Salerno si è tenuta la terza udienza del processo a carico di Franco Alfieri per i presunti appalti pilotati a Capaccio Paestum.
Oggetto dell’udienza è stata la competenza territoriale del processo, sostenuta dagli avvocati di Alfieri che ritenevano dovesse essere in capo alla Procura di Vallo della Lucania. La seconda Sezione penale del Tribunale di Salerno, dopo due rinvii era chiamata a dirimere definitivamente la questione che, eccepita dal collegio difensivo, era stata rimessa al giudice di competenza dalla Cassazione dopo la decisione del Riesame di rigettare la richiesta di revoca o attenuazione delle misure cautelari.
Preso atto delle motivazioni della Suprema Corte pubblicate nei giorni scorsi e dopo oltre 3 ore di colloqui con gli avvocati del collegio difensivo, il gup Mancini ha ritenuto che la sede competente del processo è Vallo della Lucania: dunque, la Procura della Repubblica di Salerno dovrà ora trasmettere ad horas l’intero fascicolo alla Procura vallese, la quale avrà 20 giorni di tempo per valutare tutti gli atti e quali ed eventuali misure cautelari richiedere.
La richiesta sollevata dal collegio difensivo si è basata sul fatto che gli assegni della presunta corruzione, il reato più grave contestato, sono stati incassati dalla Alfieri Impianti Srl a Torchiara, comune rientrante nella competenza del Tribunale cilentano.
Ricordiamo che gli imputati in questo primo filone di indagine, condotta dalla Procura della Repubblica di Salerno e passata ora a Vallo della Lucania, sono l’ex sindaco di Capaccio Paestum e presidente della Provincia di Salerno Franco Alfieri, la sorella Elvira Alfieri, titolare della Alfieri Impianti srl, l’ex componente di staff Andrea Campanile, l’ingegnere Carmine Greco, rup e funzionario comunale, Vittorio De Rosa e Alfonso D’Auria, titolare e procuratore speciale della Dervit. Tutti hanno scelto il rito ordinario.
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