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Processo alle maestre di Caselle in Pittari.Sentiti un’alunna e genitori che denunciarono maltrattamenti

Chiara Di Miele 13 Luglio 2018

Nuova udienza stamattina, nell’Aula Nigro del Tribunale di Lagonegro, del processo a carico di quattro insegnanti dell’Istituto Comprensivo di Caselle in Pittari, accusate, a vario titolo, di abuso dei mezzi di correzione e maltrattamenti nei confronti dei bambini della scuola elementare del piccolo borgo cilentano.

A porte chiuse e alla presenza dello psicologo Gennaro Imperatore è stata sentita una bambina e tre dei genitori che nel 2014 denunciarono tutto ai Carabinieri della Stazione di Sanza. Rimandata a settembre, invece, l’udienza per sentire gli ultimi tre familiari dei piccoli, dopo la quale potrebbe essere pronunciata la sentenza di primo grado.

A processo anche l’ex preside Biagio Bruno, in pensione dal settembre del 2012 e per il quale il suo legale, l’avvocato Caterina Tancredi, ha richiesto il proscioglimento. L’accusa nei suoi confronti è di non aver preso provvedimenti dopo le segnalazioni dei genitori.

L’udienza di stamattina va nella direzione delle udienze precedenti. Quello che è emerso dalle testimonianze dei bambini è che le maggiori responsabilità sarebbero riconducibili a due delle quattro maestre che secondo i piccoli, sentiti a quattro anni di distanza dai fatti, più di altre avrebbero abusato dei mezzi di correzione con strattonamenti e urla. I genitori sono stati sentiti invece sui comportamenti dei piccoli e sui motivi che li spinsero nel 2014 alla denuncia ai Carabinieri. I genitori lamentavano comportamenti violenti subiti dai figli ed uno stato di terrore generato in loro stessi.

Le insegnanti imputate sono Rina Lovisi, Rosa Fiscina, Ines Stella e Anna Gerardina Torre (da chiarire che nel suo caso alla prima udienza dibattimentale l’accusa venne corretta e riformulata nel solo caso di abuso dei mezzi di correzione). I fatti risalirebbero agli anni tra il 2011 e il 2014; dopo la denuncia nella scuola vennero installate delle telecamere di videosorveglianza che portarono all’arresto ai domiciliari di Rina Lovisi poi revocato e alla denuncia e sospensione invece di Rosa Fiscina,

– Marianna Vallone –


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