Dopo i dubbi e le perplessità riscontrate dal Direttore generale della Banca Monte Pruno Michele Albanese soprattutto in merito ai tempi dell’erogazione del prestito alle imprese ed alle stesse modalità, definendo “non semplice da adottare” l’annuncio del ministro Roberto Gualtieri che ieri aveva annunciato “le prime erogazioni possibili già lunedì”, abbiamo intervistato Gianluca Timpone, docente di Politica Economica presso l’Università di Roma e consulente RAI.
- Professore Timpone, da lunedì le banche saranno già in condizione di erogare i prestiti alle aziende fino a 25mila euro così come ha annunciato ieri il Ministro Gualtieri?
Partiamo da una premessa di fondo e cioè che le Banche sono delle aziende che hanno come obiettivo quello di salvaguardare il proprio patrimonio che è costituito, per gli Istituti di credito commerciali, dai depositi dei propri clienti. Questa salvaguardia passa attraverso la concessione di prestiti ad aziende che devono essere quantomeno sane ante crisi Covid-19. Pertanto c’è la possibilità che soggetti economici già decotti ed in crisi prima dello “tzunami virologico possano chiedere prestiti suffragati dalla garanzia, situazione questa che per essere scongiurata impone alla banca di fare una propria istruttoria completa e ponderata sulle capacità di restituzione dei prestiti, almeno nel medio e lungo periodo. E’ ovvio che per l’attivazione della contro garanzia statale l’istruttoria debba essere perfetta e questa richiede tempi non brevi. Detto ciò i tanti che hanno già inoltrato il modulo per la richiesta dei 25mila euro e quelli che lo faranno in seguito per richiedere somme molto più elevate sono destinati a rimanere delusi perché in questa fase le banche pur in presenza di una garanzia statale che può arrivare al 100%, difficilmente potranno erogare il prestito in forma automatizzata ed in tempi rapidi. Questo perché non si tratta di fungere soltanto da erogatore di danaro una volta che il fondo di garanzia ha aperto il rubinetto, poiché non è pensabile per le Banche un’istruttoria superficiale e nello stesso tempo affidabile sulla fotografia e i piani futuri di un’impresa, soprattutto quando questo futuro resta incerto.
- Perché ci sarebbero anche rischi dal punto di vista penale, evidentemente.
Esattamente. Il rischio che potrebbe incombere sugli Istituti di Credito non è soltanto economico ma anche di tipo penale che scatterebbe in caso di bancarotta dell’impresa a cui potrebbe aggiungersi anche una responsabilità erariale, questo per la presenza della garanzia statale. Motivo per il quale l’analisi bancaria deve essere attenta e scrupolosa per la valutazione del profilo di rischio del cliente sui tempi con allungamento dei tempi medi.
- Che incidenza hanno queste analisi sui tempi di erogazione del prestito?
Parliamo di non meno di 30 giorni soprattutto per le pratiche da 25mila a 800mila euro. All’interno del decreto liquidità andava prevista una deroga alle norme sul Testo Unico Bancario e della vigilanza a cui le banche devono scrupolosamente attenersi. Imprese che presentano esposizioni classificate come “sofferenze” oppure che hanno delle inadempienze dovute a sconfinamenti possono ritenersi già con un piede fuori dall’elenco dei possibili beneficiari del prestito nonostante la garanzia statale, giammai da considerarsi un “salvacondotto” estraneo alle regole. Bene avrebbe fatto lo Stato a indicare parametri per concedere i prestiti che una vota osservati facessero scattare in automatico i benefici del fondo di garanzia ma di fatto hanno lasciato all’istruttoria normale alle banche, potendo successivamente entrare nel merito della concessione.
- Quindi, non prestiti per tutti e non a prescindere.
Esatto. Non ci sono prestiti per tutti a prescindere bensì solo per quelle aziende che posseggono parametri in linea pre-crisi.
- E’ davvero possibile parlare di prestiti senza tasso?
Non possiamo parlare di prestiti totalmente gratuiti da restituirsi attraverso il pagamento di 72 rate mensili (periodo considerato insufficiente) perché al momento pur rimanendo un enigma la quantificazione del tasso è facile calcolarlo attraverso l’interpretazione della norma dove il riferimento non dovrebbe essere superiore all’1,2% che scaturisce dalla somma del tasso fissato dalla legge pari allo 0,2% con il tasso di rendimento dei titoli di Stato che viene rilevato mensilmente e che ad aprile era pari all’ 1,034%. Dunque non si tratta di finanziamenti a tasso zero, cosa che potrebbe avvenire soltanto attraverso una copertura statale che si faccia carico anche dell’onere finanziario questo perché è lo Stato che deve aiutare le imprese e non le banche che in questa fase svolgono soltanto una funzione di mera intermediazione.
- Fondate, quindi, le perplessità del Direttore Generale della Banca Monte Pruno Michele Albanese rilasciate ieri ad Ondanews?
Si, penso proprio di si. Assolutamente fondate!
– Rocco Colombo –
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