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Povertà, arriva il Reddito d’inclusione. Fino a 485 euro al mese per le famiglie bisognose

Chiara Di Miele 30 Agosto 2017

Il Consiglio dei ministri, dopo un secondo esame definitivo, dà il via ad un nuovo strumento mirato a combattere la povertà, il Reddito d’inclusione (ReI) che partirà dal 1° gennaio 2018.

Si tratta di un assegno mensile che va da 190 a 485 euro per un massimo di 18 mesi. Al momento sono disponibili 1,7 miliardi annualmente e ne potranno beneficiare circa un terzo delle famiglie che percepiscono redditi inferiori alla soglia di povertà. Secondo le stime del Governo il Reddito d’inclusione andrà a circa 660mila famiglie di cui molte con minori a carico.

Inizialmente verranno privilegiate le famiglie che includono almeno un minore, quelle con un figlio disabile, anche se maggiorenne, con una donna in stato di gravidanza o con una persona di almeno 55 anni in stato di disoccupazione. Per ottenere il ReI bisogna avere un reddito Isee non superiore a 6000 euro, un patrimonio immobiliare non superiore a 20.000 euro e una ricchezza mobiliare non superiore ai 6000 euro. Il Reddito d’inclusione è compatibile con lo svolgimento di un’attività lavorativa ma viene sospeso nel caso si percepiscano ammortizzatori sociali per la disoccupazione involontaria. Per poterne beneficiare bisogna aderire a un progetto personalizzato di attivazione e di inclusione sociale e lavorativa.

Si potranno ottenere un massimo di 190 euro se il nucleo è composto da una sola persona ed un massimo di 485 euro per un nucleo di 5 o più persone erogati per 12 mesi. Sarà necessario che trascorrano almeno 6 mesi dall’ultima erogazione prima di poterlo richiedere nuovamente.

“L’introduzione del Reddito d’Inclusione è un atto di civiltà politica – dichiara Gianluca Mastrovito, presidente provinciale delle Acli – non avendo il nostro Paese (insieme alla Grecia in Europa), mai avuto una misura unica e sistematica di contratto alla povertà e di sostegno all’inclusione sociale. Un processo lungo e non scontato, nato grazie all’Alleanza contro la povertà, a cui anche le Acli hanno fornito un significativo contributo in termini di proposta, elaborazione e confronto politico. Un primo passo per dare concreta attuazione nello spirito e nella sostanza ai principi di sussidiarietà e solidarietà, costitutivi di una economia davvero civile. Tutte le sedi Acli della provincia saranno disponibili a fornire gratuitamente tutte le informazioni necessarie a cogliere gli aspetti più tecnici e le modalità di attuazione della misura“.

– Chiara Di Miele –

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