Ripiombano, come accade periodicamente, nella preoccupazione e paura le 148 famiglie del rione Macchia Giocoli e Murate di Potenza che da circa quarant’anni devono fare i conti con il Comune di Potenza per un rischio esproprio in seguito alla realizzazione di undici fabbricati realizzati dopo il sisma del 1980 sul suolo comunale situato nel rione.
Una vicenda che va avanti da diversi decenni. In questi giorni, infatti, scade il termine imposto dal Comune di Potenza che il 30 ottobre ha fatto recapitare ai soci delle cooperative interessate alla realizzazione la missiva per il pagamento dei sovrapprezzi dei suoli su cui sono stati realizzati i fabbricati post-sisma.
L’attuale amministrazione guidata dal sindaco Mario Guarente ha solo ereditato il problema dalle precedenti amministrazioni comunali.
Sulla vicenda sono intervenuti Tribunale, Tar e Corte di Appello, con quest’ultima che già con una sentenza del 2006 aveva chiuso la vicenda, senza dare alcuna responsabilità alle cooperative e ai cittadini.
Ora cooperative e cittadini chiedono proprio il rispetto di questa sentenza che potrebbe porre la parola fine alla vicenda.
La paura delle famiglie interessate alla vicenda è quello dell’esproprio. Tanto che chiedono, anche alzando la voce e in ogni forma, la risoluzione del problema. Così come chiedono maggiore interesse da parte dei soci delle cooperative interessate, appellandosi anche al Comune di Potenza.
“Purtroppo – dicono i cittadini di Macchia Giocoli e Murate – ci sono diverse anime tra i soci. C’è chi non è andato neppure a ritirare la notifica, chi sostiene di aver già pagato in passato e non ritiene di ripagare il terreno, chi pensa di pagare semmai mediando il prezzo o pensando ad una lunga dilazione. Speriamo solo si risolva presto la vicenda”.
La proposta è anche quella di procedere a un atto transattivo che permetta ai residenti negli alloggi di diventare proprietari a tutti gli effetti ed evitare la ripresentazione del problema nei prossimi anni e in futuro. Entro 30 giorni dalla missiva (dove il Comune ha indicato quanto pagare in base al suolo occupato), le cooperative dovevano contattare l’ufficio comunale preposto e sottoscrivere poi il contratto entro il 31 dicembre.