“Nessun rinnovo automatico è concepibile. I cittadini lucani hanno già dato. Per questo, alla vigilia della scadenza temporale della concessione Val d’Agri, chiediamo al Governo che venga cancellato il meccanismo delle proroghe automatiche, che si promuova senza indugio la programmazione delle tappe concrete di uscita dell’Italia dal fossile e che gli investimenti annunciati per l’avvio della transizione energetica partano proprio dalla Basilicata”.
E’ quanto riferisce il gruppo consiliare “La Basilicata Possibile” alla vigilia del rinnovo del permesso Eni-Shell in Val d’Agri previsto il 26 ottobre e dell’imminente avvio delle ulteriori attività estrattive di Total- Mitsui – Shell con un nuovo centro oli a Tempa Rossa.
“Tutto ciò – continuano – avviene senza che, a fronte degli evidenti rischi ambientali, una vera analisi dell’impatto delle attività estrattive sul tessuto sociale e economico della Basilicata e su come queste potranno condizionare il suo futuro, sia stato ancora nemmeno avviato”.
La Basilicata Possibile ricorda l’attenzione dell’Autorità Giudiziaria in relazione all’illecito smaltimento di ingenti quantitativi di rifiuti pericolosi da attività estrattive e alle perdite di greggio semi lavorato che hanno interessato la falda acquifera. Fatti che, per la loro gravità, hanno indotto la Magistratura a includere il Disastro Ambientale tra le ipotesi di reato.
Per “La Basilicata Possibile” “sarebbe il caso di valutare seriamente l’opportunità di bloccare immediatamente le estrazioni almeno per motivi precauzionali”.
Una proroga al rinnovo invece potrebbe essere subordinata ad alcune condizioni: alla verifica delle effettive capacità della Regione Basilicata di garantire condizioni minime di efficienza e trasparenza delle attività di controllo e monitoraggio per tutelare la salute dei cittadini, alla sottoscrizione da parte delle compagnie petrolifere di congrue garanzie fideiussorie rivolte a garantire la copertura dei rischi connessi alle loro attività e a una riforma dell’ARPAB che la metta finalmente in condizione di operare autonomamente da condizionamenti politici e imprenditoriali.
Infine “La Basilicata Possibile” chiede ai parlamentari lucani di vigilare affinché nulla sia dato per scontato, nel momento in cui il Governo nazionale annuncia di voler perseguire politiche di transizione energetica.
– Antonella D’Alto –