Proseguono i controlli sul territorio per verificare e tentare di circoscrivere la presenza di Peste suina nei comuni interessati dall’emergenza. Nei giorni scorsi, infatti, è stata rinvenuta dagli organi di controllo una carcassa di cinghiale risultata positiva alla Peste suina africana a Sanza.
Il ritrovamento è avvenuto nella stessa zona da cui è partita l’emergenza con i primi 5 casi di infezione che hanno scatenato l’allarme, ovvero nel territorio della Foresta Cerreta Cognole.
I veterinari dell’Asl, dopo la segnalazione dei controllori, hanno appurato la presenza del virus nell’ungulato morto a Sanza. Come confermano i dirigenti dell’Asl, per ora la Peste suina ha colpito soltanto i cinghiali, sebbene sia già in atto l’abbattimento di suini da allevamento domestico e industriale.
Sono 17 i paesi che rientrano nella zona rossa dove sono in vigore le misure di contenimento. La zona infetta riguarda Buonabitacolo, Casalbuono, Casaletto Spartano, Caselle in Pittari, Montesano sulla Marcellana, Monte San Giacomo, Morigerati, Padula, Piaggine, Rofrano, Sala Consilina, Sassano, Sanza, Teggiano, Torraca, Tortorella e Valle dell’Angelo.
Ricordiamo che la Peste suina non è trasmissibile all’uomo, ma risulta molto veloce il contagio tra la specie suina. Le linee guida dettate dalla Regione Campania di concerto con l’Asl raccomandano di sottoporre a disinfezione i luoghi, le strutture che ospitano i maiali e le attrezzature, inoltre le carni devo essere consumate fresche (refrigerate o congelate) e non possono essere destinate alla produzione di insaccati e prodotti salati crudi.
Per le passeggiate in montagna è raccomandato il cambio di scarpe una volta terminato il cammino in modo da non far veicolare l’infezione.