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Pellegrinaggio Giubilare della Diocesi di Teggiano-Policastro. Più di 2000 fedeli a Roma per un cammino di fede e speranza

Chiara Di Miele 30 Aprile 2025

Sono 2200 i fedeli della Diocesi di Teggiano-Policastro partiti questa mattina alla volta di Roma per il Pellegrinaggio Giubilare insieme al Vescovo, S.E. Monsignor Antonio De Luca. 

Sono provenienti dalle varie parrocchie diocesane, accompagnati dai rispettivi parroci, e tra loro ci sono circa 400 giovani, segno di una Chiesa viva e in cammino.

I pellegrini si sono radunati in Piazza Pia, all’inizio di via della Conciliazione, iniziando da lì il cammino verso la Basilica di San Pietro per varcare la Porta Santa, gesto di fede e conversione proposto dal Giubileo. All’Altare della Confessione sarà celebrata la Santa Messa presieduta dal Vescovo De Luca offerta in suffragio di Papa Francesco.

Presente anche il Coro Interparrocchiale delle Foranie di Policastro e Camerota.

“Il nostro pensiero e il nostro ricordo vanno a coloro che sono impossibilitati per ragioni di salute e ci seguono da casa – ha affermato Monsignor De Luca -. La nostra vicinanza cristiana e il ricordo nella preghiera per quanti sono soli e per quanti spiritualmente si sono uniti in questo percorso. Vogliamo affidare tutti alla misericordia del Signore e che il nostro Giubileo sia l’occasione per consolidare la speranza, dare forza alla carità e alimentare la fede“.

Il pellegrinaggio, preparato da tempo con cura e preghiera, è iniziato nelle prime ore del giorno. Come ha ricordato il Vescovo nella sua omelia “siamo partiti di notte, lasciando le nostre case, le nostre abitudini, le nostre sicurezze, per metterci in cammino“. Un cammino non da turisti o curiosi, ma da “credenti in cammino, pellegrini di speranza sulle strade del Vangelo“.

Durante la Santa Messa celebrata nella Basilica Vaticana Padre Antonio De Luca ha offerto una meditazione sul significato del Giubileo e della speranza cristiana. Partendo dal Vangelo di Giovanni, ha ricordato che “Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito“, sottolineando come questo amore divino sia la sorgente del nostro cammino e della nostra speranza.

“Non siamo qui per una semplice visita – ha ricordato – ma perché ci sentiamo raggiunti da questo amore che ci salva, che ci chiama alla vita“. Il Vescovo ha anche fatto memoria del magistero di Papa Francesco, ricordando con affetto come egli abbia mostrato “il volto materno e accogliente della Chiesa” e ci abbia lasciato parole che oggi risuonano con forza. Particolarmente toccante il momento in cui Mons. De Luca ha affidato alla misericordia del Signore le ferite e le speranze del territorio: “Abbiamo portato con noi, per offrirla al Signore, la realtà concreta del nostro territorio: la mancanza di lavoro, il grido dei giovani costretti ad andarsene, il vuoto dei paesi che si svuotano… ma anche la fedeltà di Dio che continua a sorprenderci attraverso il volto della nostra gente“.

Infine, l’invito a tornare rinnovati, trasformati dalla luce della Risurrezione: “Non torniamo semplicemente indietro. Torniamo cambiati. Più saldi nella fede, più forti nella speranza, più operosi nella carità”.

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