La sezione locale di Italia Nostra Cilento Lucano comunica di essere piuttosto amareggiata per quanto accade nell’area protetta Cappello, più conosciuta come “Cascata dei Capelli di Venere“, nel territorio comunale di Casaletto Spartano.
“Da una segnalazione pervenuta da un nostro iscritto – spiega la presidente della sezione, l’architetto Teresa Rotella – si apprende che, da parte del personale addetto all’area picnic, venga richiesto, indebitamente, il pagamento di un biglietto d’ingresso, anche per l’accesso all’adiacente percorso comunale: percorso escursionistico nel bosco, con segnaletica tipo CAI, a ingresso libero e privo di qualsiasi recinzione o divieto di accesso o di transito (come è giusto che sia). Altresì pare che la legittimità di tale sopruso venga rivendicata anche dall’Ufficio Tecnico, che richiama le norme contenute nel Regolamento Comunale dell’Area Cappello”.
L’architetto Rotella evidenzia che l’accesso alle aree protette (eccetto che per particolari aree con habitat ed ecosistemi sensibili o a rischio) è sempre consentito, liberamente e senza richiedere alcun biglietto d’ingresso. Si pagano invece eventuali servizi, quali aree attrezzate, percorsi con guide (a richiesta) o l’accesso con guida a percorsi recintati, in quanto sono presenti habitat e specie di elevato pregio o zone selvagge (Area Wilderness).
“D’altra parte questa modalità di intendere il turismo solo come opportunità limitata al breve periodo estivo e l’accoglienza come un’occasione per ricavare quanto più denaro possibile dai turisti d’agosto, anche mediante espedienti poco lusinghieri non solo pone in evidenza tutti i limiti culturali e progettuali di alcune Amministrazioni comunali del territorio del Basso Cilento, ma preclude qualsiasi possibilità di un turismo culturale ed ecologico annuale e di uno sviluppo ecosostenibile – prosegue -. Al tempo stesso mortifica le elevate potenzialità storiche, ambientali e paesaggistiche di questi territori e il coraggio di tanti giovani e persone illuminate che si impegnano, spesso nell’assoluto isolamento e perfino in un clima di ostilità da parte di qualche Amministrazione, a creare opportunità altre di turismo e sviluppo locale. Frequentemente, le occasioni offerte da finanziamenti e progetti comunitari vengono utilizzate solo per favorire speculazioni, cementificazioni e opere inutili e dannose”.
La presidente di Italia Nostra Cilento Lucano mette anche in evidenza il progetto del kartodromo, “opera devastante in area SIC, attualmente in funzione” e aggiunge che “si potrebbero altresì elencare numerosi scempi presenti sul territorio, che non hanno portato ad alcun sviluppo territoriale, se non uno spreco di tanti soldi pubblici, togliendo una reale opportunità nell’utilizzo di tali risorse per creare fattiva e concreta cura e manutenzione del territorio, invece di costose cattedrali nel deserto! La più grande delle opere pubbliche è la tutela e la salvaguardia del territorio e la relativa manutenzione dello stesso. Chiunque si indirizzi in tal senso è lungimirante, oggi più di ieri, analizzando anche gli interventi proposti dal PNRR, è nostro dovere contrastare sia a livello locale che nazionale la dispersione di ingenti risorse“.
Riguardo alla richiesta di un biglietto d’ingresso al sentiero dei “Capelli di Venere” l’architetto Rotella sollecita gli organi competenti, il sindaco e l’Amministrazione comunale di Casaletto Spartano a voler rendere immediatamente libero l’accesso al sentiero di cui trattasi e ad ogni altro sentiero, area boscata o accesso presente nell’area della Cascata dei Capelli di Venere e in quelle circostanti che non offrano servizi e che non siano a rischio o con particolari sensibilità ecologiche, di habitat o eco-sistemiche; a voler verificare la legittimità di un Regolamento che preveda il pagamento di un biglietto d’ingresso ad aree e sentieri escursionistici, che liberi sono e liberi devono continuare ad essere; a voler verificare la sussistenza di qualsiasi sopruso o abuso commesso e ancora persistente nell’Area Cappello.