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Da Padula il “No” al petrolio per la valorizzazione delle aree naturali protette

redazione 16 Febbraio 2017

Si è tenuto ieri pomeriggio, presso la Sala conferenze nella corte esterna della Certosa di Padula, l’incontro dal titolo “Le aree naturali protette – l’alternativa verde al petrolio”.

Ad aprire e moderare l’incontro è stata Maria Gabriella Alfano, Commissaria Riserve Naturali Foce Sele-Tanagro. Presenti, tra gli altri, Raffaele Accetta, presidente della Comunità Montana Vallo di Diano, Michela Cimino, vicesindaco del Comune di Padula, Tommaso Pellegrino, Presidente del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, Domenico Totaro, Presidente Parco Nazionale Appennino Lucano, il consigliere provinciale Pasquale Sorrentino, Giampiero Sammuri, Presidente Federparchi, Agostino Casillo, Presidente del Parco Nazionale del Vesuvio, il geologo Franco Ortolani, Franco Picarone, Consigliere Regione Campania.

Punto focale del dibattito è stato quello relativo all’incrementare le risorse presenti nei nostri territori, che vantano eccellenze di tutto rispetto: il “no” al petrolio significa sviluppo del turismo, valorizzazione della qualità ambientale e paesaggistica e dei patrimoni culturali.

“Nella Strategia Nazionale Aree Interne, per la quale il territorio del Parco Nazionale del Cilento, Diano e Alburni  è stato designato come seconda area pilota della Regione Campania – è stato ribadito nel corso dell’incontro – Il Vallo di Diano città montana della biodiversità, si è ancor di più rafforzata tale identità”.

Già nei giorni scorsi, l’attenzione sull’argomento è stata mantenuta alta: i Consigli comunali del Vallo stanno, infatti, deliberando in merito alla richiesta presentata dalla compagnia petrolifera Shell, e l’Assessore Regionale allo Sviluppo e Promozione del Turismo Corrado Matera ha sollecitato l’onorevole De Mita a presentare l’emendamento da inserire nella legge di riforma degli Enti Parchi: Nei territori del Parco e nelle aree ad esse contigue è, altresì, vietata la ricerca e la coltivazione degli idrocarburi liquidi e gassosi”.

E’ stato, inoltre, sottoscritto, nel corso dell’incontro, l’appello per la salvaguardia delle Aree Naturali Protette, invitando il Parlamento, nell’ambito della modifica della L. 394/92 attualmente in discussione alla Camera dei Deputati, a vietare senza possibilità di deroghe la ricerca e la coltivazione di idrocarburi liquidi e gassosi all’interno delle aree naturalistiche e delle loro aree contigue.

 – Gianluca Calenda – 

 

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