23 persone sono state iscritte nel registro degli indagati dalla Procura di Napoli nell’ambito di tre filoni investigativi che riguardano gli appalti indetti per fronteggiare la pandemia da Covid in Campania.
Lo rende noto “la Repubblica” dove si legge che la ditta appaltatrice sarebbe stata avvantaggiata dalla preventiva conoscenza delle informazioni tecniche e dai tempi strettissimi di pubblicazione della gara dell’importo di 15,5 milioni di euro: ventilatori polmonari sostituiti con una nuova fornitura costata 216mila euro e letti per i moduli costati 854mila euro ma non specifici per terapia intensiva. Questi i punti delle ipotesi d’accusa formulate dalla Procura nell’inchiesta sugli ospedali modulari realizzati nella primavera 2020 a Ponticelli, Salerno e Caserta. I pm Ardituro, Di Mauro, De Roxas e Woodcock hanno firmato 12 inviti a rendere interrogatorio nei confronti degli indagati di questo capitolo investigativo. Poi decideranno se andare avanti o chiedere l’archiviazione.
Stessa modalità per gli altri due filoni, uno che riguarda una fornitura di oltre 2,5 milioni di euro di mascherine per bambini, nel quale sono coinvolte 5 persone con l’ipotesi di reato di turbativa d’asta, tra cui il dirigente della Protezione Civile regionale Italo Giulivo, e l’altro filone su peculato e altri reati contestati a 6 persone tra cui il provveditore alle opere pubbliche Giuseppe D’Addato che avrebbe usato l’auto di servizio per andare in ospedale.
La gara per gli ospedali modulari, indetta dalla Soresa il 17 marzo 2020 con termine di presentazione delle offerte fissato alle 19 del giorno successivo, è il troncone principale dell’inchiesta. Fra i destinatari degli inviti a rendere interrogatorio i due imprenditori padovani Alberto ed Enrico Venturato, titolari dell’azienda vincitrice della gara e indagati per turbativa d’asta e frode in pubbliche forniture, la dirigente regionale Roberta Santaniello, indagata per turbativa d’asta, il direttore dei lavori Antonio Bruno, indagato per frode in pubbliche forniture e turbata libertà del procedimento, il manager dell’Asl Napoli 1, Ciro Verdoliva, indagato per turbata libertà del procedimento con riferimento all’attribuzione alla società Siram, rappresentata da Crescenzo De Stasio, indagato dei lavori di impiantistica legati all’installazione dei moduli, l’imprenditore Santo Zaffiro che deve rispondere di traffico di influenze e frode in pubbliche forniture.
Secondo gli inquirenti la Santaniello, che faceva parte dell’unità di crisi regionale, con un messaggio Whatsapp inviato il 16 marzo 2020 avrebbe fornito informazioni riservate sull’appalto ad Alberto Venturato. Enrico Venturato avrebbe inviato una mail alla dirigente con planimetrie e dati tecnici che sarebbero stati recepiti negli atti di gara. A favore degli imprenditori padovani si sarebbe mosso Zaffiro, titolare della società Tecnomedical, vantando relazioni con l’allora dirigente dell’Asl Ragosta e con un dipendente Soresa, Massimo Sibilio, entrambi indagati per turbativa d’asta. In cambio Zaffiro avrebbe ottenuto di poter fornire alla Med materiale sanitario per gli ospedali modulari, tra cui i ventilatori polmonari sostituiti con una nuova fornitura con umidificatore e i 120 letti da terapia intensiva giudicati non idonei.
La Procura indaga anche sulla capienza dei moduli, perchè a Ponticelli la struttura avrebbe dovuto ospitare 74 posti letto, mentre a Caserta e Salerno 24. I consulenti del pm ritengono che i prefabbricati siano idonei a ospitare in condizioni operative circa la metà dei posti previsti.
Santaniello e Sibilio sono indagati anche, insieme a Giulivo e all’imprenditore Antonio Goeldlin, per la fornitura di mascherine per bambini che sarebbe avvenuta nonostante la carenza dei requisiti richiesti. Gli interrogatori iniziano oggi e andranno avanti per tutta la prossima settimana.