“Dopo dodici anni dall’ uccisione di Angelo Vassallo le indagini sembrano aver preso la giusta direzione. Sarà la magistratura a dover accertare dei singoli ma Vassallo, da sindaco innamorato di Pollica e del porto di Acciaroli, non poteva tacere di fronte al tentativo della camorra di trasformare il territorio che lui aveva riqualificato, trasformandolo in una meta turistica di qualità, in una piazza di spaccio” con queste parole sono intervenuti Stefano Ciafani presidente nazionale di Legambiente e di Mariateresa Imparato presidente Legambiente Campania che commentano l’inaspettata svolta delle indagini.
Sono 9 gli indagati per l’omicidio di Vassallo e i reati contestati sono quelli di omicidio e di associazione per delinquere, finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti. Sembrerebbe che l’omicidio del sindaco sia stato determinato dalla necessità di impedire che egli denunciasse un traffico di sostanze stupefacenti di cui era giunto a conoscenza, in cui era coinvolto il porto della località turistica di Acciaroli.
“Sconcertano i ‘clamorosi depistaggi’ su cui indaga la Dda di Salerno e il presunto coinvolgimento di un Alto Ufficiale dell’Arma dei Carabinieri. Dopo tanto buio finalmente si intravede la luce. Il nostro pensiero è rivolto alla famiglia di Angelo che non si è mai arresa lottando per la verità e giustizia”, concludono.
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