Dopo gli arresti di due siciliani avvenuti a dicembre del 2019, arriva una condanna definitiva a 30 anni di carcere per un altro uomo, anch’egli siciliano, Salvatore Di Salvo, accusato di essere il mandante dell’omicidio di un camionista e commerciante avvenuto a Lauria il 4 maggio 1999.
A essere ucciso in una piazzola di sosta del tratto lucano di quella che oggi è chiamata A2 del Mediterraneo fu Carmelo Martino Rizzo, di 27 anni. Secondo l’accusa, il delitto fu eseguito per punire la vittima in quanto, secondo i mandanti, era responsabile del furto di un escavatore di proprietà di una ditta sottoposta alla “protezione” del sodalizio mafioso e a cui pagava tangenti a titolo di estorsione.
Ricordiamo che per questa vicenda vennero arrestati a dicembre del 2019 Basilio Condipodero e Giovanni Rao, entrambi di Barcellona Pozzo di Gotto in provincia di Messina, a seguito di indagini dirette dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Potenza e condotte dagli agenti di Polizia della Sezione Criminalità Organizzata della Squadra Mobile della Questura di Potenza. I due vennero ritenuti responsabili di omicidio volontario, detenzione e porto di armi da fuoco aggravati sia per metodo che per agevolazione.
I gravi fatti, come detto, risalgono al 1999 quando in qualità di esponente apicale del sodalizio mafioso siciliano denominato “famiglia barcellonese”, Rao ordinò a Condipodero l’omicidio (in concorso con il 45enne Stefano Genovese, già condannato dalla Corte di Assise di Potenza) del commerciante ed autotrasportatore Martino Carmelo Rizzo, assassinato mentre era nel suo mezzo. Per quanto riguarda la posizione di Condipodero, già condannato in Appello a 30 anni, la Corte di Assise di Appello di Salerno ha annullato la precedente decisione con rinvio per un nuovo esame
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