Una nuova perizia psichiatrica con la possibilità di rinnovazione dell’istruttoria dibattimentale.
È quanto richiesto dai legali del figlio minorenne di Mariabarbara Vacchiano e Damiano Noschese (che stanno ancora affrontando il giudizio di primo grado), accusati dell’omicidio di Marzia Capezzuti, la 29enne milanese che fu ammazzata a Pontecagnano nel marzo del 2022 dopo aver subito sevizie.
Come riporta il quotidiano “La Città di Salerno” ieri mattina è incominciato il processo bis dinanzi alla Corte d’Appello per i minorenni di Salerno.
Il giovanissimo ha impugnato la sentenza di primo grado con la quale, all’esito del rito abbreviato, il giudice lo aveva condannato a 16 anni di reclusione. I legali, dunque, hanno richiesto una nuova perizia psichiatrica ottenendo il differimento della difesa per depositare una memoria finalizzata a far valutare alla Corte d’Appello la possibilità di rinnovazione dell’istruttoria con la nomina di uno specialista che accerti le capacità d’intendere e di volere del minore.
Nell’atto di appello sarebbe evidenziata una presunta disabilità intellettiva del minore, una condizione non adeguatamente affrontata nel primo grado di giudizio. Viene contestato, inoltre, il piano probatorio: la ricostruzione dei fatti si baserebbe su testimonianze contraddittorie.
Si ricorda che fu il labiale del ragazzino (‘Amm ‘affucat) nel corso di una chiamata registrata con la sorella, a incastrare la famiglia per la morte di Marzia Capezzuti.
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