Intervista al Direttore Generale della Banca Monte Pruno, Michele Albanese.
- Direttore Michele Albanese, ha fatto molta presa fra i lettori il suo augurio per il nuovo anno che ha lanciato qualche giorno fa “Un anno da dimenticare ed uno per sperare”. Da dove è partito questo suo auspicio per il 2021?
Parte da un anno molto particolare per tutti, un anno che ha lasciato tanti dubbi ed insicurezze, ma anche la speranza più bella su cui fondare la rinascita e cioè l’arrivo del vaccino contro il Covid-19. Le mie parole sono state pronunciate con il cuore e con un sentimento di forte partecipazione, soprattutto, verso chi ha pagato il prezzo più alto di questa pandemia. Dobbiamo accogliere questo 2021 con fiducia ed ottimismo, con l’impegno da parte di tutti di essere migliori verso gli altri senza dimenticare la dura lezione ricevuta, che mi auguro, davvero, diventi presto un ricordo.
- Forse per questo motivo ha passato ieri, il primo giorno dell’anno, nel suo ufficio presso la sede della Banca Monte Pruno a Sant’Arsenio?
Questa, per me, è una piacevole consuetudine, anche scaramantica, che accompagna ogni inizio di anno, precisamente da 43 anni. Lo faccio come buon auspicio, per partire con il piede giusto. Iniziare il nuovo anno con qualche ora di lavoro mi dà la carica per guardare subito ai nuovi orizzonti, andando ad analizzare i mesi appena trascorsi per cominciare a determinare già le prossime tappe.
- Eppure il 2020 per la Banca Monte Pruno è stato un anno assolutamente positivo, è così?
Lo è stato. Un anno molto impegnativo sotto tantissimi punti di vista. In primo luogo, abbiamo garantito, così come tutte le altre banche, una continuità operativa che, principalmente, tra marzo ed aprile, non era facile da assicurare. Avere, ogni giorno, contatti con il pubblico esponeva tutto il personale ad un rischio continuo, in un momento dove il virus cominciava a farsi strada anche nei nostri territori. Tutto il personale della Banca Monte Pruno non si è tirato mai indietro, nonostante i rischi e le paure; a tutti va il mio più vivo ringraziamento. I dati del 2020, poi, hanno nuovamente confermato la crescita della nostra Banca, con percentuali in aumento in tutti i territori dove operiamo. Sia i depositi che i finanziamenti hanno raggiunto valori al di sopra delle aspettative, visto quello che è successo all’economia in generale. Abbiamo registrato, in linea con gli andamenti dell’intero settore, una straordinaria espansione dei depositi della clientela ben superiore all’11%, in termini assoluti oltre 88 milioni nel solo anno 2020, a dimostrazione della fiducia delle persone nei nostri confronti, mentre il supporto al tessuto economico, attraverso i finanziamenti, ha visto uno sforzo enorme della struttura, per dare risposte rapide e necessarie per il momento che stiamo vivendo. Gli strumenti messi a disposizione dal Governo, come la nuova liquidità e la sospensione delle rate dei finanziamenti, hanno visto grande attenzione da parte nostra con numeri davvero importanti. A giugno, durante l’approvazione dell’ultimo bilancio, avevamo sottolineato come ci trovavamo in un percorso di consolidamento, orientato al futuro ed al cambiamento, un percorso non facile. Oggi, con grande soddisfazione ed un po’ di emozione, affermiamo di aver raggiunto gli obiettivi che ci eravamo prefissati con impegno e sacrifici da parte di tutti, ma non ci fermiamo, anzi, siamo abbondantemente proiettati sulle nuove importanti sfide che ci aspettano e penso, ad esempio, alla Filiale di Cava de’ Tirreni ed al potenziamento che realizzeremo, a breve, nell’area Cilento-Alburni.
- Direttore, alla luce di questi cambiamenti che hanno stravolto i principi sui quali si fondava il credito cooperativo, c’è un messaggio, semplice ma allo stesso tempo accorato e chiaro, da fare ai cittadini in generale ed ai “clienti” in particolare della Banca Monte Pruno per questo nuovo anno?
La nascita dei Gruppi Bancari Cooperativi ha cambiato i paradigmi operativi delle nostre realtà, ma i principi cardine restano sempre gli stessi. Siamo e continueremo ad essere banche del territorio. Certamente le nuove regole che ci vengono calate dall’alto creano non poche preoccupazioni, anche perché lette unitamente agli effetti generati dalla pandemia. Il messaggio che mi sento di dare è quello di non mollare. Il vecchio anno ci ha lasciato un’eredità pesante, ma il 2021 può essere davvero l’anno della svolta se davvero riusciamo a far diventare i problemi opportunità serie e concrete. La sfida non sarà agevole, ma dobbiamo crederci senza lasciare che la paura decida il nostro futuro.
– Rocco Colombo –
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