Si è concluso ieri il “Lingotto ’17“, la convention in vista delle primarie del Partito Democratico che apre la campagna congressuale di Matteo Renzi. Un momento di incontro e, soprattutto, di confronto per il popolo dem che ha scelto di sostenere nuovamente l’ex premier nella competizione interna per la guida del partito. Tanti i politici, gli amministratori e i militanti presenti alla tre giorni che si è tenuta appunto al Lingotto di Torino. Dal premier Gentiloni al ministro Martina, passando per Emma Bonino e Teresa Bellanova, Graziano Delrio, Roberto Giachetti e Vincenzo De Luca. Presente alla kermesse, unico dal Vallo di Diano, anche il sindaco di Sassano e Presidente del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, Tommaso Pellegrino. Renziano della prima ora, Pellegrino non ha mai smesso di palesare il suo appoggio all’ex Presidente del Consiglio, sicuro della tenacia di una nuova generazione di politici.
“Anche nei momenti di difficoltà della politica – ha riferito Pellegrino raggiunto da Ondanews a margine della convention – io continuo a credere nel PD come quando vi aderii nel 2008. E resto nel PD. Ho sempre creduto in Matteo Renzi fin dalle prime Leopolde e continuo ad essere coerente nella mia posizione che lo vede alla guida del partito“.
Pellegrino, dopo la tre giorni al Lingotto, è ancora più certo di volere “un partito che non si faccia prendere dal populismo che allontana la gente dalla politica” e che resti “una forza politica responsabile che porti avanti una corretta idea del Paese“. Su Renzi è deciso e dice:”Non si può liquidare sommariamente una persona dopo soli due anni di governo“. E su quanti, esterni al partito, utilizzano i social per attaccare i sostenitori del politico fiorentino afferma:”Io non getterei fango entrando in casa di altri e non capisco coloro che vogliono dire la propria sulle primarie pur non appartenendo al PD“.
Guarda soprattutto al futuro il sindaco di Sassano, a quello che accadrà nel Paese negli anni a venire e di una cosa è certo:”Il motivo per cui oggi sono determinato è perchè non voglio lasciare a mio figlio una nazione in cui il sentimento del populismo la fa da padrone, non lasciando esprimere a chiunque le proprie idee, spesso usando anche la violenza“.
– Chiara Di Miele –