
Le luminarie tipiche delle feste di paesi, delle celebrazioni dei Santi, degli antichi sontuosi banchetti, delle sfilate di moda ambientate al Sud sono candidate a Patrimonio dell’Unesco.
Assieme alla Campania e alla Basilicata altre 4 regioni meridionali, che fanno di queste grandi impalcature luminose una loro caratteristica, hanno avanzato la proposta. Dunque insieme a Molise, Puglia, Calabria e Sicilia si sono unite attraverso gli operatori del settore, gli appassionati e i tecnici per avviare l’iter di candidatura.
Confartigianato Luminaristi Puglia e diversi esperti, tra cui storici dell’arte, videomaker, fotografi e traduttori hanno stilato una nota da cui si è avviato l’iter con cui la Commissione nazionale italiana Unesco ha comunicato al Ministero della Cultura italiano la candidatura, trasmettendo il fascicolo dal titolo “Parazioni and traditional light displays of Southern Italy”.
La proposta, dunque, è quella di iscrivere le luminarie alla lista rappresentativa del Patrimonio culturale immateriale dell’Unesco.
Quegli apparati decorativi di grandi dimensioni costruiti in legno e impreziositi da luci colorate sono ispirati all’architettura barocca e hanno il compito di destare meraviglia. Siamo abituati a considerare le luminarie come costruzioni effimere, perchĂ© montate e poi rimosse subito dopo la conclusione dell’evento.
Di vario tipo, dalle classiche a quelle che richiamano a simboli particolari le luminarie possono raggiungere anche i 40 metri di altezza, prendendo la forma di archi, rosoni, casse armoniche, fino a intere gallerie luminose che riescono a coprire intere piazze costruendo scenografie di luci.